Borsa. Trimestrali e caos dazi gelano l’Europa. Milano (-2%) tra le peggiori, salve solo Campari e Amplifon

Piazza Affari

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Milano, 30 luglio – Venti tempestosi sulle Borse europee, che hanno archiviato in deciso calo una seduta segnata dall’attesa per le decisioni della Fed (domani potrebbe annunciare il primo taglio dei tassi dalla crisi del 2008), da una serie di trimestrali negative e dal rischio di stop ai negoziati sul commercio. Il presidente americano Donald Trump ha attaccato Pechino e, pur dicendosi pronto a proseguire il negoziato, ha detto che se l’accordo non sarà grande e ambizioso non se ne farà nulla, tanto più che la Cina “all’ultimo cambia sempre le carte in tavola per volgerle a proprio favore”. A pagare lo scotto di tutto questo sono stati i titoli del comparto auto, gli industriali, i tecnologici e i finanziari, tutti abbondantemente in calo. Parigi ha così finito a -1,6%, Madrid a -2,5% circa con le banche e Francoforte a -2,2%, con il ko di Bayer (-3,4%) e Lufthansa (-6,6%). Londra ha retto il colpo (-0,4%), con il calo della sterlina, scesa ai minimi da gennaio 2017 sui rinnovati timori di un “no deal” sulla Brexit. Piazza Affari è stata tra le peggiori (1,99%), complice il ritorno dello spread sopra i 200 punti (198 alla chiusura, sui livelli di ieri, dopo avere toccato quota 203). Sul Ftse Mib in rialzo solo Amplifon (+0,28%%) e Campari (+0,65%, ma saliva del 5%), dopo le semestrali convincenti. Con i conti ha limitato i ribassi anche Recordati (-0,87%). In fondo al listino sono finite invece Fca (-4,3%, dopo essere entrata in asta di volatilità) e le banche con Finecobank a -4,76%. Sul fronte valutario l’euro si rafforza a 1,115 dollari (1,1137 dollari in avvio e 1,113 alla chiusura di ieri) e vale 121,151 yen (121,22 yen all’apertura e 121,2 ieri), mentre il dollaro-yen è pari a 108,66. Petrolio in rialzo (+0,53% i future del Wti a settembre, +0,61% quelli del Brent di pari scadenza).

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