Draghi: ‘Non disponibile per l’Fmi’. Bce studia ripresa programma Qe ‘Determinata ad agire se inflazione continua a deludere’.

Il Presidente della Bce, Mario Draghi

Il Presidente della Bce, Mario Draghi

La Bce lascerà i tassi invariati ai livelli attuali (il tasso principale è 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,40%) o inferiori fino “almeno alla prima metà del 2020 e comunque per tutto il periodo di tempo necessario” per far risalire l’inflazione. Questa la decisione del Comitato di politica monetaria della Banca Centrale Europea, che si è riunito oggi a Francoforte. Subito dopo la decisione, è seguita la consueta conferenza stampa del Presidente della Bce, Mario Draghi che ha fatto il punto sullo stato dell’arte dell’economia nell’are dell’euro e indicato gli eventuali interventi da predisporre per perseguire l’obiettivo di un’inflazione prossima ma inferiore al 2%.

La crescita globale più debole e il commercio globale rallentato dal protezionismo “stanno ancora pesando sull’economia dell’Eurozona”, ha detto Mario Draghi, soffermandosi sulla “prolungata incertezza dovuta a fattori geopolitici, al nascente protezionismo e alle vulnerabilità delle economie emergenti”.

“Le prospettive stanno peggiorando sempre di più – ha aggiunto in un altro passaggio – per il settore manifatturiero, nei Paesi dove questo settore è importante. Lo ha detto il Presidente della Bce Mario Draghi spiegando le ragioni dietro le misure preannunciate oggi. Draghi ha detto che i rischi per le previsioni di crescita e inflazione sono al ribasso e che “la possibilità di una ‘hard Brexit’ è un altro attore da tenere in considerazione”. ”Non accettiamo – ha detto ancora – un tasso d’inflazione permanentemente così basso, e il punto chiave è che abbiamo la stessa determinazione sia che sia più alta (del 2%, ndr) sia più bassa”. Il presidente si è detto indisponibile per l’Fmi. “Non per me – ha evidenziato – non credo proprio, non sono disponibile. Mi fa piacere ma il problema non si pone”. ”Se continuasse questo peggioramento economico nell’Eurozona – ha detto ancora Draghi – il ruolo della politica di bilancio diventerebbe essenziale”. Il presidente della Bce ha notato che il settore manifatturiero in Germania e in Italia sta soffrendo uno “shock idiosincratico”. La Banca centrale europea intanto apre a una ripresa del quantitative easing. La Bce – si legge in una nota – “è determinata ad agire se le prospettive d’inflazione nel medio termine continuano ad essere inferiori al suo obiettivo”. Il consiglio direttivo “ha dato mandato ai relativi comitati dell’Eurosistema di esaminare le opzioni, fra cui “le dimensioni e la composizione di nuovi acquisti di titoli”.

 

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