Ue. Eurozona, conferma Il 2019 a + 1,2%, taglia stima 2020 a +1,4%. In Italia +0,1% quest’anno, +0,7% il prossimo. Moscovici: “Inammissibile che Italia cresca sotto la media Ue”

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, professor  Giuseppe Conte guida un governo formato da partiti populisti ed euroscettici (Lega e M5S)

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, professor Giuseppe Conte guida un governo formato da partiti populisti ed euroscettici (Lega e M5S)

Bruxelles, 10 luglio – Nella zona euro la crescita del pil quest’anno sarà a quota 1,2%, nel 2020 all’1,4%. Lo indica la Commissione europea che conferma la previsione per il 2019 fatta all’inizio di febbraio e corregge al ribasso quella per il 2020 (prevedeva +1,5%). Nella Ue sarà all’1,4% e all’1,6%, stima invariata rispetto a febbraio. Nella zona euro l’inflazione aumenterà dell’1,3% in entrambi gli anni, con un taglio della stima di 0,1% rispetto a quanto previsto a febbraio. Nella Ue il tasso di inflazione aumenterà dell’1,5% quest’anno e dell’1,6% l’anno prossimo, in ribasso rispetto a 1,6% e 1,7% rispettivamente stimato a febbraio.bLa Commissione europea ha confermato le stime di crescita del Pil dell’Italia quest’anno a quota 0,1% e l’anno prossimo a 0,7%. Il governo prevede rispettivamente +0,1% e +0,7%. Per la Commissione, che ha pubblicato oggi le stime estive, il tasso di inflazione in Italia si attesterà a quota +0,8% e nel 2020 a quota 1%, in ribasso rispetto alle stime di inizio febbraio quando indicava +0,9% e +1,1% rispettivamente.

‘La crescita del pil in termini reali è stata stagnante nei tre mesi fino a giugno e l’attività economica non è attesa riprendere in misura significativa prima di fine anno’. E’ questa la valutazione della Commissione europea contenuta nel nuovo rapporto di previsione sull’andamento dell’economia. L’impostazione di politica economica e di bilancio del governo si fonda sull’aspettativa di una ripresa evidente nella seconda metà dell’anno. Bruxelles indica che negli ultimi mesi probabilmente si sono esauriti e ‘rovesciati’ i fattori che hanno sostenuto la crescita nel primo trimestre e che la domanda esterna è rimasta debole.

‘La strategia di politica economica del Governo mira senz’altro alla progressiva riduzione del debito pubblico, condizione necessaria, imprescindibile per ogni prospettiva di crescita”. Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un passaggio del suo intervento all’assemblea dell’Ania.

‘A fine 2018 il governo italiano prevedeva una crescita nel 2019 dell’1,5%, poi il consenso indicava l’1% e ora siamo a quota 0,1%: possiamo concludere che le cose non sono andate così positivamente’. Lo ha indicato il commissario agli affari economici Pierre Moscovici presentando le nuove stime della Commissione europea. ‘Penso che l’Italia abbia bisogno di riforme che aumentino la crescita potenziale e rafforzino la competitività e la crescita della produttività rafforzino il sistema industriale: non possiamo essere soddisfatti quando siamo sistematicamente un punto percentuale di crescita al di sotto di quella della zona euro, questo non è ammissibile’.

 

 

 

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