Pramerica. La correzione di maggio: non è il 2018

mercatiNel corso del mese di maggio si è assistito a una fase di correzione sui mercati azionari che ha mostrato alcune similitudini con quella che ha caratterizzato la parte finale del 2018. In entrambi i casi, l’origine prevalente della correzione va ricercata nella volontà di Trump di incrementare il livello di scontro commerciale con la Cina, a cui è seguita una reazione non eccessivamente aggressiva da parte del governo di Pechino. Inoltre, anche nella fase attuale, le parti hanno mostrato la consapevolezza che la guerra commerciale portata all’estremo avrebbe conseguenze molto negative per le due economie. Gli elementi che connotano in maniera differente la fase di maggio rispetto a quella del 2018 possono essere riconducibili al contesto macro, all’orientamento delle banche centrali e al quadro politico.

Il contesto macro attuale si caratterizza per una stabilizzazione delle dinamiche di crescita, a differenza del 2018 quando si registrava un deterioramento continuo del quadro globale. Inoltre, si è assistito a un cambio significativo dell’orientamento delle politiche monetarie, soprattutto da parte della FED. L’istituto guidato da Powell, infatti, non solo ha contribuito a eliminare ogni aspettativa di rialzo dei tassi nel corso dell’anno, ma nel corso del mese di maggio ha fatto capire che esiste la possibilità di un taglio dei tassi preventivo, qualora la situazione macro dovesse peggiorare in maniera significativa.

Per quanto concerne il quadro politico, i risultati delle elezioni per il Parlamento Europeo hanno in larga parte confermato le indicazioni della vigilia e hanno di fatto eliminato il rischio di un’avanzata significativa dei partiti populisti. La composizione del Parlamento, seppure maggiormente frammentata rispetto a quella del quinquennio appena concluso, conferma una prevalenza delle forze pro-Unione Europea che rappresenteranno circa i due terzi del totale dei seggi. La prossima maggioranza politica avrà il compito arduo di cementare il progetto europeo per evitare che in futuro i partiti euroscettici possano nuovamente rafforzarsi. Per fare questo sarà necessario spingere per una maggiore integrazione e inaugurare politiche fiscali più espansive che diventerebbero un elemento fondamentale per l’integrazione europea.

Un elemento di incertezza all’interno dello scenario attuale è rappresentato dall’evoluzione del quadro politico italiano connessa soprattutto al confronto con l’Unione Europea per la gestione dei conti pubblici. Nella parte centrale dell’anno e in autunno lo scenario più probabile per lo spread italiano appare quello di una significativa volatilità; la propagazione di queste tensioni sui mercati europei e globali, comunque, dovrebbe essere limitata, considerando anche l’orientamento assunto dalle principali banche centrali.

Alla luce di questi elementi la correzione di maggio non anticipa una fase recessiva, ma si può ragionevolmente considerare come una correzione all’interno di un trend che resta sostanzialmente positivo.

Per quanto riguarda le asset class, lo scenario centrale sui mercati azionari resta quello di un trading range. Coerentemente con questa view, a fine aprile l’investimento nell’asset class azionaria è stato ridotto, ipotizzando che il mercato avesse raggiunto un livello di equilibrio coerente con lo scenario di rallentamento/stabilizzazione. La correzione di maggio ha riportato i mercati su quelli che potrebbero essere considerati i livelli minimi del range, nel quale dovremmo muoverci nei prossimi mesi. Pertanto, nella parte bassa del range è opportuno accumulare posizioni per poi andarle a ridurle quando verrà raggiunta la parte ritenuta più alta. Questo movimento di trading range dovrebbe continuare fino a settembre/ottobre, quando eventuali tensioni legate all’Italia potrebbero avere effetti, seppure limitati, sui mercati.

Relativamente ai corporate, manteniamo le posizioni e aspettiamo ulteriori movimenti di restringimento degli spread per ridurre l’esposizione tanto sulla parte investment grade, che su quella high yield.  Per quanto concerne i governativi core, i rendimenti appaiono ancora lontani da valori coerenti con il quadro macro-attuale e per questo viene confermato il sottopeso nei confronti del rischio tasso.  La strategia sui mercati valutari si caratterizza principalmente per la sottoesposizione nei confronti del Dollaro. nel corso del mese di maggio, in contemporanea al riemergere delle tensioni commerciali fra USA e Cina, le asset class relative all’Area Emergente hanno subito correzioni significative. Considerando le aspettative circa la possibilità di un accordo, seppure parziale, fra le parti, riteniamo che l’area nel suo complesso possa rappresentare un’ottima opportunità di diversificazione.

 

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