Consob, Savona: Italia dentro la caverna di Socrate, riportare la luce. Incontro Annuale con il Mercato Finanziario

Paolo Savona, presidente della Consob

Paolo Savona, presidente della Consob

“E’ come se l’Italia fosse collocata dentro “la caverna di Socrate”, dove le luci fioche della conoscenza che in essa penetrano proiettano sulle pareti un’immagine distorta della realtà. Per giunta in presenza di un continuo vociare a senso unico che stordisce. E’ compito di chi riveste posizioni di vertice della politica, dell’economia e dei mezzi di informazione rafforzare la luce e abbassare i toni per ristabilire la fiducia Sul futuro del Paese”. Lo afferma Paolo Savona, presidente della Consob. “I giudizi non di rado espressi da istituzioni sovranazionali, enti nazionali e centri privati, appaiono prossimi a pregiudizi, perché resi su basi parametriche finanziarie convenzionali che non tengono conto dei due pilastri che reggono la nostra economia e società: la forza competitiva delle nostre imprese sul mercato globale e il nostro buon livello di risparmio”. “Il potere di valutare il rischio di rimborso” dei titoli di Stato italiani “si è trasferito sul mercato senza un adeguato contrasto alla speculazione, che non di rado trova alimento nell’attitudine delle autorità a usarlo come vincolo esterno per indurre gli Stati membri a rispettare i parametri fiscali concordati a livello europeo”. Lo afferma il presidente della Consob, Paolo Savona, nel suo discorso al mercato, definendo “i sospetti sulla possibilità di insolvenza del nostro debito pubblico oggettivamente infondati”. “Per la comunità europea e globale l’Italia non rappresenta un problema finanziario, ma una risorsa alla quale molti Paesi attingono per soddisfare le loro necessità” aggiunge il presidente della Consob, sottolineando come “contrariamente a importanti Paesi sviluppati”, come Usa, Regno Unito, Canada e Francia, “l’Italia non assorbe flussi di risparmio dall’estero ma ne cede in quantità superiori al suo debito pubblico”, disponendo dal 2013 di “flussi di risparmio in eccesso rispetto all’uso interno”.

“Un contributo significativo alla stabilità finanziaria verrebbe dalla creazione di un titolo europeo privo di rischio (European safe asset)” mentre “L’unico safe asset esistente oggi in Europa è di fatto il Bund tedesco” dice Savona, secondo cui l’European Stability Mechanism “dovrebbe destinare i fondi raccolti con i safe asset per concedere prestiti agli Stati membri che disporrebbero di una fonte alternativa e a basso costo per il rifinanziamento del loro debito pubblico”.

“Se la fiducia nel Paese è solida e la base di risparmio sufficiente, livelli di indebitamento nell’ordine del 200% rispetto al Pil non contrastano con gli obiettivi economici e sociali perseguiti dalla politica”. Lo afferma il presidente della Consob, Paolo Savona, nella sua relazione al mercato, citando l’”istruttivo” esempio del Giappone e spiegando che non esiste “una risposta univoca su quale sia il legame ottimale tra debito pubblico e Pil, soprattutto se il rapporto è valutato in modo indipendente dallo stato della fiducia”. Questo, aggiunge Savona, “non significa che non esista un limite all’indebitamento ma, come insegna un elementare criterio di razionalità economica, per garantirne la sostenibilità il suo saggio di incremento deve restare mediamente al di sotto del saggio di crescita del Pil”.
“Se pensano” con i minibot “di creare una moneta alternativa credo che qualche problemino con l’Europa ci sarebbe. Mi sembra che sia quello l’obiettivo” e cioè una moneta alternativa, “e credo che non sia realizzabile”. Lo dice, al suo al suo arrivo all’incontro annuale della Consob con il mercato finanziario, l’a.d di Banca Mediolanum, Massimo Doris per il quale serve un’altra strada.

 

 

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