Milano, 22 maggio – Chiusura debole per le Borse europee, ancora penalizzate dall’incertezza sul futuro del commercio internazionale e sui rapporti Usa-Cina, dopo le novità delle ultime ore sull’azienda Huawei. Sul finale Milano ha perso lo 0,61%, nonostante lo spread sia migliorato in area 271 punti, a pochi giorni dalle elezioni europee e sull’onda delle stime dell’Istat, che mette in conto un progresso del pil 2019 dello 0,3%. Londra ha registrato la performance migliore del Vecchio Continente, beneficiando della debolezza della sterlina piombata ai minimi dell’anno sull’ipotesi di un nuovo referendum sulla Brexit. A Piazza Affari sono volate le azioni della Juventus (+5,68%), nell’attesa della nomina dell’allenatore che sostituirà Massimiliano Allegri. Si sono messe in evidenza anche le Amplifon (+3,8%) e le Moncler (+2,98%), mentre sono invece andate male le azioni delle banche, con Bper che dopo lo scivolone di ieri ha lasciato sul parterre un ulteriore 1%, pagando dazio all’indagine Antitrust sull’operazione con Unipol Banca. Sul mercato dei cambi, l’euro è abbastanza stabile nei confronti del dollaro a quota 1,1157 (da 1,1167 ieri in chiusura). La moneta unica vale inoltre 123,07 yen (da 123,53), mentre il dollaro-yen si attesta a 110,30 dollari (110,64). Resta debole la sterlina, dopo lo scivolone della vigilia: l’euro passa di mano a 0,8811 sterline (da 0,8747), mentre la sterlina/dollaro è a 1,2663 (da 1,2760). Perde quota il prezzo del greggio, nel giorno in cui è emerso che le scorte Usa sono inaspettatamente salite: il Wti, consegna luglio, che cede il 2% attestandosi a 61,92 dollari al barile.