Amundi. Azioni europee: come reagirebbero a un’eventuale guerra dei dazi con gli Stati Uniti?

Il Presidente degli Stati Uniti, Doland Trump e il Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping

Il Presidente degli Stati Uniti, Doland Trump e il Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping

Vista la portata dei legami tra Stati Uniti e Unione Europea, entrambi i partner uscirebbero sconfitti da una guerra tariffaria. Sebbene da un punto di vista puramente commerciale il rapporto bilaterale sia strutturalmente favorevole all’Unione Europea, se si tiene conto anche dei servizi, degli investimenti e del rimpatrio degli utili il rapporto risulta quasi in perfetto equilibrio e forse addirittura a vantaggio degli Stati Uniti. Sia come sia, visto che le merci sono più facilmente tassabili dei servizi, l’Europa sarebbe di certo la prima a pagare lo scotto dell’aumento dei dazi doganali. Nonostante le automobili e la componentistica europea appaiano già condannate da una giuria di tweet, non è questo il settore più pesantemente esposto agli Stati Uniti; inoltre vanta diversi contro-argomenti a suo favore. Si consiglia invece di prestare maggiore attenzione e di analizzare più a fondo altri settori come sanità, beni strumentali, prodotti alimentari, bevande e tabacco che sono meno nell’occhio del ciclone mediatico, ma che presentano esposizioni altrettanto consistenti agli Stati Uniti.

 

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