Lyxor. In calo ad aprile gli afflussi netti sugli ETF europei (3,7 miliardi)

FOTO ETFGli ETF europei ad aprile hanno registrato afflussi netti per 3,7 miliardi di euro, dato inferiore ai 5,2 miliardi di marzo. I deflussi dai mercati azionari sono proseguiti (passando da -1,7 miliardi del mese precedente a -2,2 miliardi) a causa dei massicci disinvestimenti dalle azioni dei mercati sviluppati (-3,4 miliardi). Ancora una volta, i deflussi hanno interessato principalmente l’Europa. Le azioni dei mercati emergenti, dal canto loro, hanno messo a segno una netta ripresa (+1,3 miliardi da +0,4 miliardi). Gli ETF obbligazionari hanno attratto consistenti investimenti (+4,1 miliardi) per il quinto mese consecutivo, trainati dalle obbligazioni societarie dei mercati sviluppati e da quelle high yield. I titoli di Stato dei Paesi emergenti si riconfermano il segmento che attrae più investimenti da inizio anno. Gli afflussi verso gli ETF su materie prime sono rimasti sostanzialmente invariati, dato che costituisce comunque un deciso miglioramento rispetto al mese scorso.

Gli afflussi verso gli ETF Smart Beta hanno ripreso la loro tendenza positiva, con una raccolta di 1,3 miliardi ancora una volta grazie soprattutto al fattore qualità. I flussi verso gli ETF ESG sono stati molto simili a quelli registrati a marzo (477 milioni rispetto a 406 milioni) e tutte le categorie hanno registrato flussi positivi.

I deflussi mensili subiti dalle azioni dell’area euro sono proseguiti ad aprile, con disinvestimenti che si attestano sui livelli di marzo (-2,5 miliardi). Il totale da inizio anno è -6,9 miliardi.

Da marzo 2018 sono stati registrati deflussi per 17 miliardi. Contemporaneamente, l’indice PMI manifatturiero dell’area euro ha perso 7 punti (passando da 55,2 a 47,9). Ad aprile tuttavia gli indici PMI hanno beneficiato di una lieve ripresa per la prima volta da giugno 2018. Se tale dinamica dovesse proseguire, il sentiment degli investitori, tuttora ostinatamente a sfavore dell’Europa, potrebbe cambiare. Complessivamente, la stabilizzazione degli indici PMI, la crescita del Pil superiore alle attese nel primo trimestre, il posizionamento europeista della Spagna a seguito delle ultime elezioni e le previsioni di miglioramento per il secondo semestre sono tutti fattori che dovrebbero contribuire a sostenere le azioni dell’area euro.

La nostra ricerca dimostra che storicamente esiste una stretta correlazione tra gli investimenti negli ETF azionari dell’eurozona e il PMI manifatturiero della regione. Di conseguenza, in caso di un ulteriore rimbalzo dell’indice PMI, potremmo assistere ad un’inversione di tendenza dei flussi verso le azioni dell’area euro.

Marlene Hassine Konqui, responsabile della ricerca su ETF di Lyxor

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