NN IP. Mettere fine all’era della plastica con l’azionariato attivo. Commento di Faryda Lindeman

MERCATIDall’inizio della produzione su larga scala di plastica negli anni ’50, il volume di produzione annuale è salito a 380 milioni di tonnellate. Più della metà degli 8,3 miliardi di tonnellate di plastica prodotti sono finite in discarica o disperse nell’ambiente.Abbiamo condotto una ricerca sui significativi problemi ambientali derivanti dalla produzione di plastica, e in particolare dalla plastica monouso, che nel 2015 rappresentava il 36% di tutta la plastica prodotta. La ricerca identifica diverse potenziali soluzioni ai problemi relativi alle materie plastiche e mostra come gli investitori possano impegnarsi al meglio con le aziende per promuovere il cambiamento nella produzione e nell’uso della plastica.

Per affrontare i problemi delle materie plastiche, abbiamo implementato una strategia di engagement (o azionariato attivo) fondata su tre pilastri. In primo luogo, la plastica deve essere raccolta alla fine della sua vita utile per evitare la sua dispersione nell’ambiente. Questo obiettivo potrà giovarsi di una maggiore responsabilità del produttore nel momento in cui le aziende saranno ritenute responsabili di ciò che accade ai loro prodotti dopo la loro vita utile. Queste dovranno ripensare il design e la riciclabilità del prodotto. In secondo luogo, dalle plastiche raccolte, dobbiamo aumentare la percentuale di riutilizzo o riciclaggio. Incoraggiamo vivamente le aziende a individuare modi per includere più plastica riciclata nei loro prodotti. In terzo luogo, l’innovazione è necessaria per rendere l’industria della plastica più sostenibile, in particolare attraverso lo sviluppo di bioplastiche e plastiche biodegradabili.

La transizione verso un’economia della plastica più sostenibile richiede iniziative e collaborazioni a vari livelli. I governi e le organizzazioni intergovernative hanno la responsabilità di incoraggiare e incentivare le imprese e i cittadini a ridurre l’uso della plastica. A loro volta, i produttori e i principali utilizzatori sono responsabili dell’integrazione delle bioplastiche o di altri sostituti nella loro catena di approvvigionamento. Infine, l’aumento della consapevolezza dell’opinione pubblica sui problemi legati alla plastica dovrebbe influenzare gli individui per ridurre al minimo i loro consumi.

Nei nostri sforzi di collaborazione, noi di NN IP abbiamo inoltre identificato sei indicatori chiave di performance per valutare le aziende e misurare i loro progressi verso gli obiettivi di engagement. Questi indicatori comprendono la misurazione della cooperazione con gli stakeholders, l’analisi delle pratiche di riutilizzo e riciclo e la focalizzazione sull’innovazione per migliorare la progettazione del prodotto e la produzione responsabile.

In qualità di investitori responsabili, riconosciamo il nostro ruolo nell’affrontare questi problemi attraverso le attività di engagement con le aziende in cui siamo investiti. Inoltre, siamo consapevoli che anche piccoli cambiamenti possono contribuire significativamente nel lungo periodo. Per questo motivo, quest’anno abbiamo aderito all’iniziativa Plasticless di LifeGate, installando un Seabin (un innovativo “cestino della spazzatura” posizionato in mare che permette di raccogliere fino a mezza tonnellata di rifiuti plastici ogni anno, per poi reinserirli nel ciclo produttivo) targato NN Investment Partners presso il porto di Marina Cala de’ Medici in provincia di Livorno.

Faryda Lindeman, Senior Responsible Investment Specialist di NN Investment Partners

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