Borsa. Il “caos” Brexit “aiuta Londra che chiude a +1%. Ferma al palo Milano

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

Milano, 2 aprile – Chiusura in rialzo per le Borse europee, con Londra che ha vantato la performance migliore (+1%), a dispetto del caos Brexit, all’indomani della bocciatura da parte del Parlamento britannico alle quattro proposte alternative al Piano May. E’ invece andata malino per Milano, penalizzata dall’incertezza sull’andamento dell’economia soprattutto dopo che l’Ocse ieri ha pronosticato un pil 2019 in calo dello 0,2%. Quest’oggi il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, al temine dell’incontro con il premier, Giuseppe Conte, ha dichiarato: ‘Sono un po’ preoccupato per il fatto di vedere che l’economia italiana continua a regredire e auspico che le autorità italiane facciano sforzi supplementari per mantenere in vita la crescita economica dell’Italia’. Lo spread è salito a 272,7 punti, mentre il Ftse Mib ha chiuso sulla parità (+0,01%).

A Piazza Affari sono state gettonate le St (+2,7%), in rialzo da ieri. Pirelli ha guadagnato il 2,88%, sull’onda della notizia che la società ha ottenuto in Brasile un credito d’imposta per 107 milioni di euro. Per contro sono andate male le Telecom Italia (-1,8%), mentre il mercato continua a interrogarsi sul futuro della società e sul rapporto tra i soci Vivendi ed Elliott. Fca ha registrato un andamento volatile all’indomani della pubblicazione dei dati sulle immatricolazioni di marzo, risultate particolarmente deludenti sia in Italia, sia negli States. I titoli sono comunque saliti dello 0,99%. Sono andate male le azioni delle banche. Sul fronte dei cambi, l’euro si attesta a 1,1187 dollari (1,1217 ieri) dopo un tuffo fino a 1,119. Oggi gli occhi sono inoltre puntati sulla sterlina: l’euro-sterlina si attesta a 0,8583 (da 0,8545 di ieri), mentre il cambio sterlina-dollaro è pari a 1,3031 (da 1,3124 di ieri). Infine è in rialzo il petrolio: il wti, contratto con consegna a maggio, sale dello 0,8% a 62,11 dollari al barile.

 

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