Borsa. Lunedì positivo per le banche. Le nozze Commerz-DB e Moody’s spingono Milano (+0,90%)

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

Milano, 18 marzo – Lunedì all’insegna dei bancari sulle piazze azionarie europee: l’avvio ufficiale del negoziato tra Commerzbank e Deutsche Bank per studiare l’aggregazione tra i due istituti e lo scampato rischio per Moody’s, che non ha rivisto il giudizio sul rating sovrano italiano, hanno favorito una seduta di rialzo per il settore del credito e, di conseguenza, per gli indici più influenzati dalle banche. Piazza Affari è stata la migliore dell’eurozona guadagnando lo 0,9%. Francoforte, nonostante gli acquisti sulle due banche al centro del risiko, ha pagato i cali di Infineon, Adidas e Lufthsansa chiudendo in rosso. A Milano, esordio da prima della classe per Hera (+4,7%), che ha preso il posto di Brembo, e ancora progressi per Leonardo (+2,7% oggi e +18% circa dai conti 2018). Tra gli istituti – che hanno approfittato di uno spread in discesa a 234 punti (minimi di 6 mesi) e di rendimenti dei BTp in calo – Banco Bpm (+4,7%) e Unicredit (+2,7%) sono state le migliori. Male StMicroelectronics(-2,5% complice il dietrofront generalizzato sul settore tech e lo stacco di un dividendo parziale) e Salvatore Ferragamo (-212%) dopo il ko di Prada a Hong Kong(-11%). Fuori dal Ftse Mib, è rientrato l’entusiasmo su Rcs Mediagroup (+0,7% inizialmente, poi +0,8% in chiusura) per l’annuncio del primo dividendo degli ultimi dieci anni. Nel resto d’Europa Londra (+1%) è stata spinta da Sainsbury e dai minerari dopo i guai che stanno interessando in Brasile il colosso del ferro Vale. Ma la spinta alle azioni britanniche è arrivata anche dalla nuova correzione della sterlina a 0,8567 per un euro (da 0,8521 di venerdì) e a 1,3228 dollari. La debolezza si è accentuata nel finale dopo che lo speaker della Camera dei comuni ha precisato che il Governo May non potrà sottoporre al voto per la terza volta un quesito sulla Brexit già respinto. Stabile l’euro a 1,1135 dollari (1,1326 venerdì sera). Petrolio in rafforzamento a 58,98 dollari al barile nel Wti aprile e a 67,4 dollari al barile nel Brent maggio.

 

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