Axa IM. Fixed Income: opportunità su Mercati Emergenti e High Yield USA

La Federal Reserve

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L’approccio più accomodante della politica monetaria nel 2019 riflette le preoccupazioni ufficiali sulle prospettive dell’economia. La scorsa settimana l’OCSE ha rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil per il 2019. La BCE ha fatto lo stesso per l’Area Euro, anche se, in verità, non ha fatto altro che recuperare il passo con il settore privato.

I dati manifatturieri globali, sebbene indichino ancora una crescita nel complesso positiva, sono scesi molto. Gli indicatori europei e cinesi hanno toccato i livelli massimi a inizio 2018 e l’indice ISM USA li ha raggiunti alla fine dell’anno. Ci sono poi altri rischi (per quanto sia noioso ripeterlo) derivanti dalle controversie commerciali tra Cina e Stati Uniti e dalla Brexit. Va fatta chiarezza su queste questioni e il sentiment sulle prospettive di crescita deve stabilizzarsi per poter rivedere al rialzo le aspettative sui tassi di interesse.

Dunque, se state cercando rendimenti più alti nel reddito fisso, suggerirei di rivolgere l’attenzione ai mercati emergenti e al segmento high yield USA. In Asia, ogni buona notizia sul sostegno politico all’economia in Cina dovrebbe aiutare il segmento a più alto rendimento del mercato del credito asiatico a riportare un buon risultato. In termini di carry, il mercato in dollari è ancora il più interessante: la curva dei rendimenti piatta significa che si può ottenere carry senza incrementare molto il rischio di duration. In termini di protezione, il segmento a lungo termine della curva in Europa è quello che continuerà ad avere effetti di diversificazione e contenimento del rischio.

Il mercato obbligazionario è un po’ più eterogeneo di quello azionario anche se, in termini nominali, non sembra così appetibile dal punto di vista del rendimento complessivo. Comunque, direi che in questo momento il rischio di interesse è contenuto mentre il rischio di credito è in genere abbastanza ben remunerato. Un altro shock per la crescita globale si ripercuoterebbe in misura maggiormente sproporzionata sui mercati azionari.

Chris Iggo, CIO Obbligazionario, AXA Investment Managers

 

 

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