Borsa. Milano (+1,2%) cavalca i titoli bancari e primeggia in Europa

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

Milano, 11 febbraio – L’accelerata delle banche ha dato slancio a Piazza Affari (+1,21%), la migliore tra le Borse europee (Parigi +1,06%, Francoforte +0,99%, Madrid +0,93% e Londra +0,9% circa), comunque attente al braccio di ferro Usa-Cina sui dazi, al possibile nuovo shutdown americano ed alle evoluzioni sul tema Brexit. A fare tornare gli acquisti sugli istituti finanziari italiani, reduci da una settimana in tono minore, è il calo dello spread (277 punti alla chiusura, con i rendimenti al 2,89%, contro i 289 punti di venerdì), ma sono soprattutto le indicazioni della Bce sui requisiti patrimoniali da rispettare per il 2019. Per Unicredit (+1,88%), Intesa Sanpaolo (+1,23%) e Ubi (+2,96%) i “paletti” fissati sono inferiori ai coefficienti patrimoniali raggiunti a dicembre, ma la sorpresa è stata Banco Bpm (la migliore sul Ftse Mib con un +7,03%). Per l’istituto guidato da Giuseppe Castagna, Francoforte ha ridotto le richieste per il requisito di secondo pilastro. A passo rapido anche Azimut (+3,98%), dopo che il Ceo Giuliani ha parlato di appeal della società per altri player del settore del risparmio gestito, ma i guadagni sono stati generalizzati sul listino. L’unica in negativo è stata Fca (-0,38%), che non riesce a risollevarsi dopo la netta flessione della settimana scorsa, seguita all’outlook 2019 al di sotto delle stime. Petrolio in forte calo, dopo che il ministro saudita all’Energia ha previsto il raggiungimento di un equilibrio tra domanda e offerta (-1,73% il Wti a marzo e -1,2% il Brent). Sul valutario, l’euro si indebolisce e scivola sotto quota 1,13 e vale 1,128 dollari: secondo gli analisti, di fronte alle crescenti incertezze, gli investitori cercano rifugio nel biglietto verde (1,1314 in avvio e 1,1321 venerdì), mentre l’euro/yen è a 124,492 e il dollaro/yen a 110,36.

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