GAM. L’anno del maiale porterà il listino cinese a bissare il bull market del 2007? Commento di Jian Shi Cortesi

La Shenzhen Stock Exchange

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Per i cinesi, il capodanno si avvicina e l’anno del maiale si apre il 5 febbraio. I dati storici mostrano che, in media, la performance dell’azionario negli anni del maiale tende ad essere positiva. L’ultima volta è stato nel 2007, quando l’indice MSCI China registrò una crescita del 66,6% e lo Shanghai Composite guadagnò il 98%. Ci chiediamo dunque se anche il 2019 sarà un anno di bull market per Pechino. Sulla scia di una correzione di più di 30 punti percentuale rispetto al picco di gennaio del 2018, dal nostro punto di vista, sono molti i fattori negativi ormai noti e prezzati nell’azionario cinese. Le valutazioni sono scese ad un livello molto basso – 11 volte il rapporto prezzo/utile forward compresi i titoli legati ad internet e 8 volte lo stesso dato senza includere i nomi di questo settore. Inoltre, il governo ha iniziato a sostenere più attivamente l’economia.

La crescita degli utili nel 2019 è probabile si attesti su livelli a singola cifra per le azioni cinesi. Qualche progresso in termini di negoziazioni commerciali tra Cina e Stati Uniti potrebbe ammorbidire il sentiment da “molto negativo” a “meno negativo”, aspetto che, dal nostro punto di vista, sarebbe sufficiente per un rimbalzo del rapporto prezzo-utile cinese dal livello attuale. Combinando entrambi i fattori, abbiamo una view ottimistica sull’andamento del mercato azionario cinese nel 2019.

C’è anche da aggiungere che le azioni cinesi hanno iniziato l’anno con un dividend yield compreso tra il 2,5% ed il 3%. Abbiamo analizzato la fase tra gennaio 2001 e dicembre 2017 e quando questo dato si è attestato su tali livelli, l’indice MSCI China ha generato rendimenti positivi nei successivi 12 mesi nell’80% dei casi. Anche se sarà difficile ripetere la solida performance del 2007, c’è una concreta probabilità che il 2019 sia un anno positivo per l’azionario cinese.

Nutriamo maggior fiducia per il settore dei consumi e della tecnologia in Cina, dato che entrambi gli ambiti sono in linea per beneficiare al massimo dal processo di transizione cinese verso un’economia che sarà guidata proprio da questi settori. I due ambiti hanno fronteggiato molti ostacoli durante l’anno scorso, portando a casa performance deboli. Dato che le valutazioni sono calate e le aspettative azzerate, il 2019 potrebbe essere un anno di ripresa per questi settori. Dal nostro punto di vista, potrebbe essere un buon momento per iniziare un processo di attenta selezione sui titoli, in particolar modo nei settori internet e automobile.

Jian Shi Cortesi, portfolio manager per l’azionario asiatico e cinese di GAM Investments

 

 

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