NN IP. Regno Unito, aumentano le probabilità di uno slittamento della Brexit

La Camera dei Lord

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Sia gli hard Brexiteers sia i deputati Remainers hanno votato contro l’accordo sulla Brexit presentato da Theresa May. Anche se il risultato non era inaspettato, questo aumenta ulteriormente l’incertezza. Il governo britannico ha ora tre giorni per presentare un accordo alternativo. Dato il poco tempo e la mancanza di consenso, ci si aspetta che per il Primo ministro sarà impossibile cavarsela con alcune modifiche all’accordo originale. Di conseguenza difficilmente sarà raggiunto un accordo prima del 29 marzo. Quindi il rinvio della Brexit è sempre più probabile. Supponendo che il governo di May sopravviva alla mozione di fiducia di questa sera, è possibile che il governo e il Parlamento non siano in grado di proporre un’alternativa vincente. Come risultato, la May potrebbe sottoporre il suo accordo ad un referendum, in modo che l’opinione pubblica possa decidere. Il risultato dipenderà da come viene formulata la domanda referendaria: se la scelta è tra l’accordo della May o il no deal, l’accordo probabilmente vincerà, poiché otterrà il sostegno sia dei Remainers che dei soft Brexiteers. Se la scelta sarà tra l’accordo della May o nessuna Brexit, o nel caso di un referendum con più domande, il risultato sarà meno certo. In ogni caso, un secondo referendum richiederebbe anche un rinvio della Brexit a questo punto.

Un’ultima possibilità è che il governo ed il Parlamento non riescano a trovare un accordo sulla via da seguire. Questo è considerato il rischio maggiore. Il tempo passerà e alla fine raggiungeremo la scadenza. Se non si farà nulla per prevenirla, il Regno Unito uscirà senza un accordo, il che creerebbe turbolenze ed incertezze significative.

Al livello del mercato, prevediamo una notevole incertezza e volatilità nei prossimi giorni. Gli asset sensibili al Brexit saranno sottoperformanti. Ci aspettiamo in particolare la debolezza del tasso di cambio della sterlina, dei settori azionari nazionali britannici e dell’azionario britannico nel complesso, e ci aspettiamo un calo del rendimento dei Gilt.

Va notato che il posizionamento degli investitori non è underweight, il che indica che gli investitori non hanno previsto una significativa debolezza delle azioni britanniche. Pertanto, le azioni britanniche hanno spazio per indebolirsi significativamente in caso di notizie negative. Ci aspettiamo che i mercati si stabilizzino quando sarà chiara una soluzione realistica o quando l’attuale situazione di stallo porterà ufficialmente a un rinvio.

L’impatto definitivo della Brexit sulla crescita economica rimane difficile da stimare. Rimangono diverse possibilità. Di queste, è chiaro che un esito per il no deal sarebbe il più distruttivo, in quanto porterebbe al caos negli scambi commerciali con il Regno Unito, con lunghi ritardi alle frontiere. Il caos e l’incertezza porterebbero alla volatilità dei mercati e peserebbero sulla crescita a breve termine.

Con una soft Brexit deal, in cui il Regno Unito continua a beneficiare del Mercato unico, l’impatto sulla crescita economica sarebbe limitato. Anche in caso di proroga del termine, l’impatto a breve termine sulla crescita economica sarebbe contenuto. Le continue incertezze sul risultato finale, in particolare per quanto riguarda la possibilità di evitare un “no deal”, potrebbero alimentare l’incertezza dei mercati finanziari. Ciò potrebbe causare un’ulteriore avversione al rischio tra gli investitori.

Pieter Jansen, Senior strategist multi asset di NN Investment Partners

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