Abi. A dicembre i prestiti a famiglie e imprese hanno accelerato (+2.2%). Aumentato i depositi (32 miliardi in più su base annua). Rincarano gli interessi sui mutui

abi-1140x666A dicembre 2018 i prestiti a famiglie e imprese sono in crescita su base annua del 2,2%, proseguendo il trend positivo del credito. Le stime sono basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a famiglie e imprese Sulla base degli ultimi dati relativi a novembre 2018, si conferma la crescita del mercato dei mutui. L’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva del 2,3% su base annua. Sono alcune evidenze del consueto rapporto sul credito elaborato dall’Abi con cadenza mensile.

A dicembre 2018 i tassi di interesse sulle nuove operazioni di finanziamento si muovono all’insù o restano stabili. In particolare il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato l’1,94% (l’1,91% a novembre 2018, 5,72% a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato l’1,39% (l’1,50% il mese precedente; 5,48% a fine 2007). Il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,55% (2,57% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007).

Le sofferenze nette (al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a novembre 2018 si sono attestate a 37,5 miliardi di euro; un valore inferiore rispetto ai 38,3 miliardi del mese precedente e in forte calo, -49,3 miliardi, rispetto al dato di dicembre 2016 (86,8 miliardi). In 23 mesi si sono quindi ridotte di quasi il 57%. Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 51 miliardi, pari a circa il 57,7%.  Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è attestato al 2,18% a novembre 2018 (era 4,89% a fine 2016).

In Italia i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a dicembre 2018, di circa 32 miliardi di euro rispetto a un anno prima (+2,2% su base annuale), mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per oltre 42 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (-15,3%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in calo dello 0,6% a dicembre 2018.

 

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