Schroders. Outlook azionario USA 2019, utili in rallentamento ma non mancano le opportunità

Il Federal Reserve building è la sede della Fed, la Banca centrale degli Stati Uniti e di altre 12 banche ed è situato a Washington

Il Federal Reserve building è la sede della Fed, la Banca centrale degli Stati Uniti e di altre 12 banche ed è situato a Washington

L’economia statunitense crescerà probabilmente in modo stabile nel 2019, ma il ritorno a livelli più ‘normali’ di tassi di interesse e la maggiore inflazione peseranno sulla crescita degli utili. La forza del mercato del lavoro è la causa principale dell’aumento dell’inflazione: la pressione salariale infatti sta crescendo, in particolare nel settore dei servizi. In effetti, il mercato del lavoro statunitense è stato molto solido nel 2018: sono stati creati circa 200.000 posti di lavoro al mese in media e la disoccupazione è sui minimi degli ultimi 50 anni al 3,7%. In ogni caso, l’inflazione dovrebbe essere gestibile se la Fed proseguirà nei rialzi dei tassi in base al Dot Plot. Le società più indebitate stanno già iniziando a soffrire a causa dell’aumento dei tassi. Allo stesso tempo, le aziende che non possono aumentare i prezzi – quelle cioè che hanno un limitato pricing power – hanno difficoltà a compensare i maggiori costi salariali. Inoltre, la forte crescita degli utili nel 2018 è stata dovuta in parte a riforme e stimoli fiscali che nel 2019 verranno meno.

Di conseguenza, è probabile che quest’anno vi sarà un brusco rallentamento nella crescita degli utili. Il consensus degli analisti pone la crescita dell’S&P500 al 9% nel 2019, contro il 25% del 2018. Queste aspettative potrebbero essere persino troppo ottimistiche. Tuttavia, riteniamo che nel corso del 2019 si presenteranno opportunità interessanti per gli investitori attivi.

Ad esempio, riteniamo che si possano ottenere rendimenti interessanti concentrandosi sulla selezione dei titoli e puntando su aziende con un forte pricing power, relativamente immuni alla pressione al rialzo sui costi e con caratteristiche idiosincratiche che garantiscano loro una crescita superiore alla media.

In uno stadio così avanzato della ripresa economica, con la Fed che sta alzando i tassi per prevenire le pressioni inflazionistiche, si discute molto delle possibili tempistiche della prossima recessione. A nostro avviso, molti osservatori che la prevedono nel 2020 finiranno per essere smentiti.

Al di là delle speculazioni sulla recessione, il mercato deve continuare a metabolizzare il rallentamento della crescita degli utili aziendali, la continua pressione inflazionistica e il contesto fiscale meno favorevole.

Durante le turbolenze a inizio 2018, le azioni growth e large-cap sono state considerate come safe haven. Sebbene le società micro-cap abbiano sovraperformato in modo significativo quando i rischi legati alle tensioni commerciali hanno raggiunto il picco nel secondo trimestre, per gran parte dell’anno gli investitori hanno preferito le società growth, che offrono performance migliori quando l’economia è solida. Data la pressione sugli utili in arrivo, questo trend sembra destinato a proseguire. Un fattore importante da considerare è il livello di indebitamento delle aziende USA, che attualmente è piuttosto alto nel complesso, in particolare nelle società small- e mid-cap. Mentre gli utili possono variare nel corso del ciclo economico, il debito rimane sempre fisso. Ciò significa che quando gli utili diminuiscono, l’indebitamento di un’azienda resta costante, mentre i tassi di interesse continuano a salire: in questa situazione il carico di debito si fa sempre più insostenibile e l’unica soluzione è iniziare a ripagarlo.

Dal punto di vista delle valutazioni, le società dei settori industriali e dei consumi discrezionali sembrano attraenti rispetto all’indice. In generale, continueremo a cercare di investire in società in grado di bilanciare gli interessi degli azionisti con la crescita aziendale.

Robert Kaynor, co-gestore del fondo Schroder ISF US Small and Mid Cap Equities, e Frank Thormann, gestore del fondo Schroder ISF US Large Cap, Schroders

 

 

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