Borsa. L’effetto Fed pesa sui listini e Milano tracolla (-1,9%)

piazza affariMilano, 20 dicembre – Chiusura in rosso per le Borse del Vecchio Continente all’indomani della decisione della Federal Reserve di alzare i tassi di interesse di 25 punti base. A Piazza Affari il Ftse Mib ha perso l’1,93%. In rosso anche Wall Street che, in chiusura dei mercati europei, perde un punto percentuale, dopo che ieri il Dow Jones e l’S&P500 hanno toccato i nuovi minimi dell’anno, aggiornando quelli del febbraio scorso. Ieri la Banca centrale Usa ha alzato i tassi per la quarta volta quest’anno, aprendo la porta a due interventi al rialzo anche per il 2019. Prima l’attesa era per tre nuovi rialzi, con il mercato che, invece, in questa situazione di incertezza per l’economia globale puntava all’indicazione di un solo ritocco. L’istituzione guidata da Jerome Powell ha anche rivisto al ribasso le stime di crescita per gli Stati Uniti: per il 2018 dal 3,1% al 3% e per il 2019 dal 2,5% al 2,3%. Intanto, invece, la Banca del Giappone e la Banca d’Inghilterra hanno lasciato il costo del denaro invariato nei rispettivi Paesi. Andando a Milano, tra i titoli del Ftse Mib pioggia di vendita generalizzata. Si sono salvati Recordati (+1,54%), Salvatore Ferragamo (+1,1%) e Diasorin (+0,78%). Segno meno per Banca Mediolanum (-4,61%), che paga anche oggi l’accordo con il Fisco per un pagamento complessivo di 79 milioni di euro e le sue ultime sedute nel segmento principale. Il titolo, insieme a Mediaset, uscirà dal Ftse Mib a fine anno per far posto ad Amplifon e Juventus. Vendite anche sui bancari, nonostante lo spread in area 251 punti, che ieri avevano festeggiato l’accordo tra governo italiano e Ue sulla manovra e la non apertura da parte di Bruxelles della procedura di infrazione per il nostro Paese. Male soprattutto Unicredit (-5%). Sul fronte dei cambi, l’euro ha chiuso a 1,1417 dollari dopo aver toccato un massimo intraday a 1,1486 dollari, top da sei settimane (1,1423 in avvio e 1,1427 alla vigilia). Il cambio euro/yen si è attestato a 127,313 (127,85 in avvio e 128,242 ieri), e il dollaro/yen a 111,483 (111,92 e 112,206). Ancora debole il petrolio, con il contratto sul Wti che perde il 4,77% a 45,87 dollari al barile.

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