Edmond de Rothschild. Outlook 2019 con focus sull’Italia. Articolo di Mathilde Lemoine

borsa-mercati-finanziariLa crescita degli Stati Uniti rimarrà forte grazie all’impatto strutturale delle riforme fiscali. La Cina dovrebbe completare il suo piano di ripresa, portando a un’accelerazione della crescita e a una stabilizzazione della crescita globale. I cambiamenti istituzionali e la guerra commerciale guidata dagli americani avranno un impatto importante sull’attività economica e sugli investimenti nella zona euro. E per quanto riguarda l’Italia? Ne parla  Arthur Jurus, Economist sull’Eurozona del team di Mathilde Lemoine. Il quale sostiene che Il rallentamento della crescita del PIL italiano ha accelerato attestandosi allo 0,8% su base annua nel terzo trimestre 2018 dall’1,6% nel 2017, a causa della riduzione delle spese dei consumi e delle minori esportazioni. Nel 2019, l’aumento dei tassi di interesse dovrebbero avere un impatto sul volume dei prestiti a favore del settore privato. Lo stimolo fiscale italiano avrà un effetto positivo sul consumo pubblico, ma un impatto negativo sulla domanda del settore privato.

L’aumento dei tassi di interesse sovrani ha storicamente portato a un aumento dei costi di finanziamento per le banche. Al fine di preservare i loro margini, le banche hanno generalmente trasferito questo aumento sulla clientela in termini di costi finanziari, pesando sull’andamento del credito senza alcun aumento nei tassi di prestito. D’altra parte, qualunque nuova operazione a lungo termine da parte della BCE fornirebbe alle banche con una liquidità a basso costo, che potrebbe limitare la crisi del credito.

Nonostante la debole crescita del mercato del lavoro in Italia, si prevede che le aziende continuino ad assumere, il che sarà in parte sostenuto dalla riduzione dell’imposta sul reddito delle aziende (dal 24% al 15%) a condizione che gli utili siano reinvestiti in capitale merci e nella creazione di posti di lavoro. Di conseguenza, è previsto un calo del tasso di disoccupazione, ma senza significative pressioni sui salari. Il settore delle costruzioni (quasi il 18% del PIL) dovrebbe rallentare. La possibile introduzione di un reddito universale avrebbe un impatto macroeconomico inferiore allo 0,1% del PIL. Questi effetti positivi rimarrebbero insufficienti per compensare l’effetto negativo dell’aumento dei tassi sovrani italiani sulla domanda privata.

Infine, le discussioni tra il governo italiano e la Commissione europea dovrebbe limitare l’apprezzamento dell’euro all’inizio del 2019, ma non implica un effetto contagio sul comparto del debito sovrano. Inoltre, in vista delle elezioni europee del maggio 2019, che potrebbero vedere i governi populisti aumentare la loro rappresentanza, la Commissione Europea potrebbe adottare un atteggiamento prudente nei confronti del governo italiano. L’effetto contagio su altri mercati sovrani europei dovrebbe rimanere limitato e non dovrebbe portare ad aumenti significativi dei tassi sovrani di altri paesi dell’Eurozona a seguito della politica di reinvestimento della BCE.

 Mathilde Lemoine, Chief Economist del Gruppo Edmond de Rothschild

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