Borsa. Listini in stand by in vista della Fed e G20. A Milano (-0,18%) a picco Tenaris

piazza affariMilano, 28 novembre – Giornata fiacca per le Borse europee, mentre si avvicina il G20 di Buenos Aires nel corso del quale si incontreranno il presidente americano, Donald Trump, e quello cinese, Xi Jiping, per affrontare il tema del commercio internazionale. Intanto il Fondo Monetario Internazionale ha ammonito che l’economia mondiale potrebbe rallentare ‘più velocemente’ di quanto indicato solamente lo scorso ottobre e in particolar modo potrebbero battere la fiacca in Giappone, Germania e Italia. L’Italia, tra l’altro, rimane sorvegliata speciale, nell’attesa di novità sulle trattative tra Roma e Bruxelles sulla manovra economica. A tenere gli investitori con il fiato sospeso oggi è stata anche l’attesa per il discorso di Jerome Powell, il numero uno della Fed, oltre che la minaccia di dazi americani sulle auto estere. Milano ha chiuso in calo dello 0,18%, mentre lo spread è rimasto abbastanza stabile in area 292 punti. A Piazza Affari l’attenzione è stata catalizzata da Tenaris, crollata del 7% dopo le notizia sull’incriminazione in Argentina del presidente e ceo, Paolo Rocca, per presunte tangenti pagate nel 2008. Le parole di Trump sull’introduzione di dazi contro auto non prodotte negli States hanno spinto in basso Fca (-1,47%), Pirelli (-3,25%) e Brembo (-0,95%). Per contro sono andate bene le azioni delle banche e in particolar modo quelle di Banco Bpm (+4,39%), in vista del cda di domani. Telecom Italia (-1,15%) è rimasta sotto la lente, dopo il si del Senato all’emendamento che conferma il sistema di incentivi alla realizzazione di una singola rete telefonica nazionale. Goldman Sachs, però, ha abbassato il giudizio, consigliando cautela (Neutral). Sul mercato valutario, l’euro rimane debole nei confronti del biglietto verde, al di sotto della soglia di 1,13. Si attesta infatti a 1,1282 dollari (1,1291 ieri). La moneta unica passa inoltre di mano a 128,6 (da 128,457), mentre il dollaro/yen a 113,97 (da 113,766). Giornata volatile per il greggio, nel giorno in cui è emerso che per la decima settimana di fila sono aumentate le scorte americane di petrolio, oltre le attese degli esperti. Il wti, contratto con consegna a gennaio, si attesta sui valori di ieri a 51,6 dollari al barile.

Questa voce è stata pubblicata in Finanza e contrassegnata con , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


sette + = dieci

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>