Borsa. Milano affonda (-1,9%) colpita da spread, petrolio e tech

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

Milano, 20 novembre – La nuova discesa di Wall Street e di alcuni big della tecnologia Usa (Apple in testa) accompagnata dal netto calo del prezzo del petrolio e dalla tensione sul settore bancario europeo, tra lo scandalo Danske Bank che penalizza Deutsche Bank (-4% a Francoforte) e la debolezza delle italiane in attesa del verdetto Ue sul bilancio 2019 dell’Italia, fanno vivere alle piazze finanziarie una giornata all’insegna dei ribassi e della fuga dal rischio. Al termine della seduta, Piazza Affari è la più penalizzata in Europa: il Ftse Mib chiude le contrattazioni in calo dell’1,87% tornando ai minimi dai livelli di dicembre 2016.

Banche e petroliferi in fondo al paniere delle società a maggiore capitalizzazione: -7,2% Saipem, -5,4% Banco Bpm, -4,5% Banca Mediolanum. Con lo spread Btp/Bund tornato in area 330 punti, complice anche gli acquisti sui titoli tedeschi, l’indice del comparto bancario italiano ha perso il 2,3%. In tenuta solo le utility e, in particolare, Enel (+0,8%) che ha presentato il piano strategico al 2021 confermando un payout del 70% e definendo per la prima volta un dividendo minimo garantito per tutto l’arco del piano. Tonfo del petrolio, ai minimi da un anno (-4,3% Wti gennaio a 54,76 dollari al barile, -4% Brent gennaio a 64,15 dollari al barile), in attesa del vertice Opec del prossimo week end tra la richiesta di una forte riduzione della produzione da parte dell’Arabia Saudita e l’incertezza russa. Acquisti sull’oro salito a 1.223 dollari l’oncia. Sul mercato valutario, la minore propensione al rischio supporta il dollaro che torna sotto 1,14 nel cambio con la moneta unica europea a 1,1394 per un euro da 1,1451 di ieri) e lo yen sull’euro (a 128,41 per un euro da 128,98). Dollaro/yen a 112,59 da 112,55.

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