Bitcoin, crolla sotto 4.500 miliardi di dollari. La giustizia Usa indaga sul rally del 2017

id693743_1New York, 20 novembre – Non si arresta il sell-off delle criptovalute. Quella con la più grande capitalizzazione, Bitcoin, è scivolata sotto i 4.500 dollari all’indomani della rottura al ribasso dei 5.000 dollari. Mercoledì scorso era scesa sotto i 6.000 dollari. Su CoinDesk, Bitcoin cede in questo momento l’8% a 4.440 dollari. Stando a CoinMarketCap.com, gli asset digitali che includono valute come Ether, Litecoin e XRP hanno mandato in fumo quasi 700 miliardi di dollari di capitalizzazione dal picco dello scorso gennaio. Il loro valore è attualmente di circa 150 miliardi, minimi di 13 mesi fa. Il fattore che ha innescato le vendite non è chiaro ma è coinciso con la divisione in due di Bitcoin Cash, la prima variante di Bitcoin. Le preoccupazioni regolamentari stanno a loro volta pesando dopo che venerdì scorso la Securities and Exchange Commission, l’autorità di borsa Usa, ha annunciato pene di stampo civile contro aziende di criptovalute che non hanno registrato come prodotti finanziari le loro initial coin offering (Ico, un modo non regolato con cui vengono raccolti fondi in genere attraverso l’emissione di criptovaluta). Oggi Bloomberg riferisce che il dipartimento americano di Giustizia sta indagando per capire se il forte rally del Bitcoin osservato nel 2017, anno finito a livelli record vicino ai 20.000 dollari, sia stato alimentato da manipolazioni attraverso Tether, un token digitale tanto popolare quanto controverso.

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