Rapporto mensile ABI. Prestiti a famiglie e imprese sempre con il vento in poppa (+1,9%). Ripiegano ancora le sofferenze (a 40,1 miliardi a luglio)

Antonio Patuelli presidente dell'Abi

Antonio Patuelli presidente dell’Abi

Dai dati al 31 agosto 2018, emerge che i prestiti a famiglie e imprese sono in crescita su base annua di +1,9%, proseguendo la positiva dinamica complessiva del totale dei prestiti in essere (il tasso di crescita annuo risulta su valori positivi da oltre 2 anni). Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a famiglie e imprese e resi noto nel Rapporto mensile dell’Abi. Sulla base degli ultimi dati relativi a luglio 2018, si conferma la crescita del mercato dei mutui. L’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +2,2% su base annua. Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a luglio 2018 si sono attestate a 40,1 miliardi di euro; un valore in diminuzione di oltre 2,6 miliardi rispetto ai 42,8 miliardi del mese precedente e in forte calo, meno 46,7 miliardi, rispetto al dato di dicembre 2016 (86,8 miliardi, cfr. Tabella 4). In 19 mesi si sono quindi ridotte di quasi il 54%. Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di 48,7 miliardi, cioè diminuisce di oltre il 54,8%.

Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è ridotto al 2,32% a luglio 2018 (era 4,89% a fine 2016). In Italia i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, ad agosto 2018, di circa 56,7 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a +4% su base annuale), mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per quasi 52,3 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a -17,2%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) registra ad agosto 2018 una variazione su base annua di +0,3% (cfr. Tabella 2). Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è cresciuta da 1.549 a 1.713 miliardi di euro, segnando un aumento – in valore assoluto – di quasi 164 miliardi. Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, ad agosto 2018 risulta pari a 186 punti base (187 punti base il mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (335 punti base a fine 2007).

 

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