Draghi. Completamento dell’Unione bancaria essenziale, presto passi significativi

Nella foto il Presidente della Bce, Mario Draghi

Nella foto il Presidente della Bce, Mario Draghi

Parigi, 18 settembre – “I progressi verso il completamento dell’Unione bancaria, vale a dire gettare basi per armonizzare, completando il meccanismo di risoluzione, e ponendo le basi per la creazione di un’efficace assicurazione dei depositi, è essenziale e sono sicuro che saranno presto fatti passi significativi in questa direzione”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, parlando a Parigi alla Acpr Conference sulla supervisione finanziaria. “I progressi verso il completamento dell’Unione bancaria, vale a dire gettare basi per armonizzare, completando il meccanismo di risoluzione, e ponendo le basi per la creazione di un’efficace assicurazione dei depositi, è essenziale e sono sicuro che saranno presto fatti passi significativi in questa direzione”. Pur avendo un unico supervisore e regole più armonizzate “il mercato bancario in Europa rimane frammentato” con “l’86% dei prestiti bancari della zona euro a imprese e famiglie che nel 2017 è stato gestito all’interno” dei Paesi e con “il consolidamento cross-boarder, che è un modo per aumentare i prestiti transfrontalieri che ha recentemente raggiunto livelli minimi storici”. Per il presidente della Bce, Mario Draghi, “c’è ancora molto da fare”. “Sono necessari ulteriori sforzi se vogliamo raccogliere i frutti di un mercato integrato che aiuta a condividere i rischi nel settore privato e migliorare la stabilità macroeconomica nell’unione monetaria”. Draghi porta l’esempio dell’integrazione del settore bancario degli Stati Uniti che è ora più resistente agli shock locali e può mantenere stabili i prestiti. “Nell’area dell’euro, invece, la condivisione del rischio attraverso i mercati del credito è molto meno avanzata, nonostante la natura prevalentemente economica delle banche. Solo il 12% degli shock locali è attenuato dai mercati del credito”. Il numero uno della Bce cita l’esempio di una ricerca sull’Italia rilevando come “durante la crisi del debito sovrano le banche italiane hanno aumentato i loro prestiti e aumentato i tassi di interesse più delle banche straniere operanti in Italia”.

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