Borsa. Milano limita i danni nel finale (-05%), ma lo spread zavorra le banche

piazza affariMilano, 17 agosto – Il riaccendersi delle tensioni tra Washington e Ankara con la pronta risposta del ministro del Commercio turco alla minaccia di nuove sanzioni da parte degli Stati Uniti per il caso del pastore Brunson fa di nuovo scivolare la lira turca sopra quota 6 per un dollaro (-4%) e indebolisce i listini azionari europei che chiudono comunque la settimana appena sotto la parità. Piazza Affari invece, dopo essere arrivata a cedere ben oltre un punto percentuale, ha chiuso le contrattazioni in calo dello 0,53% ma con l’indice Ftse Mib sempre ai minimi dalla primavera 2017 sotto il peso soprattutto del settore bancario dal momento che il rendimento dei titoli di Stato italiani si è mantenuto su livelli elevati (3,12% il decennale, stabile su ieri) con lo spread sempre sopra i 280 punti rispetto ai titoli tedeschi. Se in tutta Europa bancari e assicurativi sono stati i comparti più penalizzati, a Milano le performance peggiori sono state quelle di Mps (-4,7%), Ubi (-3,5%) e Banco Bpm (-2,9%). Nel comparto industriale pesanti Saipem (-3,3%) e Leonardo (-2,4%). Primo tentativo di rimbalzo per Atlantia (+5,7%) dopo le forti vendite delle ultime due sedute innescate dalla tragedia genovese del ponte Morandi. In rialzo anche Cnh Industrial (+1,1%) piuttosto volatile dopo i conti trimestrali, positivi, della concorrente americana Deere. Bene anche Mediaset (+1%). Sul mercato valutario l’euro è tornato a soffrire nei confronti del dollaro a 1,1412 (da 1,137). Il petrolio si apprezza a 65,9 dollari al barile nel Wti settembre e a 71,88 nel Brent settembre.

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