A giugno Il debito pubblico italiano diminuisce di 4,1 miliardi assestandosi a 2.323,3 miliardi

Giovanni Tria, ministro dell'Economia e delle Finanze

Giovanni Tria, ministro dell’Economia e delle Finanze

A giugno il debito delle Amministrazioni pubbliche è diminuito di 4,1 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.323,3 miliardi. La diminuzione è dovuta alla riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (9,2 miliardi, a 48,4) che ha più che compensato il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (3,8 miliardi); gli scarti e i premi all’emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e la variazione dei tassi di cambio hanno complessivamente incrementato il debito di 1,3 miliardi. Lo comunica la Banca d’Italia nel consueto supplemento al bollettino economico. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è diminuito di 4,5 miliardi e quello delle Amministrazioni locali è aumentato di 0,4 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.

A giugno le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 31,9 miliardi, in aumento dello 0,9 per cento rispetto allo stesso mese del 2017.

Nei primi sei mesi del 2018 le entrate tributarie sono state pari a 187,1 miliardi, in aumento dello 0,6 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; al netto di alcune disomogeneità contabili si può stimare che la dinamica delle entrate tributarie sia stata più favorevole.

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