NN IP. Azionario, migliori dinamiche comportamentali riducono le probabilità di una correzione di mercato

MERCATI AZIONARIIl miglioramento delle dinamiche di mercato, tra cui una maggiore fiducia degli investitori, un posizionamento basso e una dinamica positiva dei prezzi, indicano che le possibilità di un’importante correzione dei titoli azionari di oltre il 10% sono scarse. La probabilità è ulteriormente ridotta dai solidi fondamentali aziendali, come dimostrato, nel secondo trimestre, da una delle migliori stagioni degli utili USA degli ultimi anni; da buoni dati macroeconomici che indicano un consolidamento a un livello sano; da politiche graduali e prevedibili delle banche centrali; e dall’avvio di un allentamento mirato della politica cinese per contrastare il rallentamento della crescita e l’impatto negativo sugli scambi commerciali. Nonostante recentemente si sia registrato un po’ di nervosismo di mercato a causa di vendite importanti in alcune delle “FAANG”, tra cui Facebook e Netflix, questi sviluppi non sono stati abbastanza significativi da far deragliare il mercato, soprattutto perché la divergenza dei prezzi e delle performance suggerisce che gli investitori dovranno fare bene i loro conti per valutare la qualità relativa di ciascuna impresa.

Alcuni osservatori di mercato considerano questi eventi come l’inizio di una più ampia correzione del mercato. Tuttavia, tendiamo a essere in disaccordo con questa view. Nelle ultime settimane, infatti, abbiamo assistito principalmente a un miglioramento delle dinamiche di mercato. Ciò non toglie, naturalmente, che in alcuni segmenti di mercato, come quello delle azioni FAANG, in cui il posizionamento è estremo, potranno verificarsi correzioni sostanziali sulla base di un adeguamento delle aspettative. Per il momento non vediamo ancora alcun contagio in altri segmenti di mercato.

Tutti questi elementi dimostrano che un’ampia correzione degli asset rischiosi ha una bassa probabilità di verificarsi. Naturalmente, se le controversie commerciali tra gli Stati Uniti e i loro principali partner commerciali si intensificheranno ulteriormente, assisteremo a una riduzione delle aspettative di crescita e a un indebolimento generalizzato degli asset rischiosi. Gli ultimi dati relativi agli ordini in Germania erano deboli e potrebbero essere un segno che la spesa per investimenti sta risentendo di questa situazione.  D’altro canto, l’esito dell’incontro tra Juncker e Trump ha dimostrato che il rischio commerciale può andare in entrambe le direzioni. L’inasprimento delle guerre commerciali non è il nostro scenario di base, né il principale motore della nostra strategia di investimento.

Eppure, tutto ciò non toglie che in alcuni segmenti di mercato più “affollati” e guidati dallo slancio si possano occasionalmente assistere a brusche correzioni. Sta a noi stare alla larga da questi segmenti vulnerabili combinando analisi fondamentale e comportamentale e sovrapponendo un approccio quantitativo a intuizioni qualitative.

Patrick Moonen, Principal Strategist Multi Asset di NN Investment Partners

 

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