Robeco. Healthcare cinese, un settore da 1.250 miliardi entro il 2020

FOTO BANK OF CHINAAnche se le tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina si sono inasprite, una guerra commerciale sembra un’ipotesi improbabile. Nel corso degli ultimi mesi il presidente Trump ha tenuto fede alle promesse fatte in campagna elettorale, prendendo diverse misure a protezione dell’industria americana. Le sue azioni, delle quali l’aumento dei dazi sull’alluminio è solo un esempio, sembrano mirate soprattutto alla Cina, nonostante ultimamente anche l’Europa sia stata interessata da diverse misure. Crediamo che Trump stia alzando i toni per avere più margine in fase di contrattazione, mentre la Cina sta rispondendo in maniera più misurata, alla ricerca di una soluzione pacifica e sottolineando l’importanza del libero scambio. Recentemente i due paesi hanno raggiunto un accordo per la riduzione del deficit commerciale statunitense con la Cina attraverso l’aumento delle importazioni di prodotti come semi oleosi, carne bovina, energia, automobili e aerei.

L’impatto in termini assoluti delle misure statunitensi sugli scambi tra Stati Uniti e Cina e sul Pil cinese è relativamente ridotto. Tuttavia, le autorità cinesi stanno tenendo sotto stretta osservazione gli sviluppi, in modo da essere pronti a mitigare qualunque conseguenza negativa che potrebbe presentarsi. Ad aprile, ad esempio, la Banca Popolare Cinese ha annunciato una riduzione dell’1% della riserva obbligatoria (Reserve Requirement Ratio) per le banche più grandi, liberando 1.300 miliardi di Renminbi di liquidità.

All’interno dei nostri portafogli azionari cinesi ci concentriamo sulle società domestiche, che sono influenzate solo in misura minore dalle misure protezionistiche di Trump. Selezioniamo i singoli titoli in base a quattro temi: “Tecnologia & Innovazione”, “Upgrade dei consumi”, “Riforme strutturali” e innovazione industriale legata al piano “Made in China 2025”.

Il settore dell’healthcare cinese è interessato da un buon momentum, il che lo rende una fonte di opportunità. Nonostante la Cina sia il secondo mercato mondiale dell’healthcare in termini di dimensioni, la spesa pro capite relativa al settore è tra le più basse. Per questa ragione vi è un ampio margine di crescita, ed è quindi un ambito molto interessante per gli investitori.

I quattro principali trend di crescita in Cina sono:

  1. Supporto politico: il piano di governo Healthy China 2030 ha lo scopo di far crescere il fatturato del settore a 8.000 miliardi di renminbi entro il 2020 (circa 1.250 miliardi di dollari), comportando un tasso di crescita annuale del 15%.  La riforma del sistema sanitario cinese vuole ridurre i prezzi dei farmaci, stimolando l’innovazione e incrementando la capacità.
  2. Cambiamento demografico: la classe media in crescita può permettersi cure sanitarie, mentre la popolazione in età più avanza crea più domanda.
  3. Aumento delle malattie croniche, come l’ipertensione e il diabete, con un conseguente aumento dei trattamenti necessari.
  4. Diffusione di coperture assicurative: dato che la maggior parte dei cinesi è coperto da tipologie di assicurazione, sono più predisposti a utilizzare servizi sanitari.

Negli ultimi cinque anni l’indice MSCI China Healthcare ha sovraperformato l’MSCI China del 27% su base annua. I leader di mercato stanno guadagnando quote, con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 20% circa. Sebbene le valutazioni siano leggermente aumentate, sono comunque ragionevoli. Guardando al futuro, non ci sarà più “la marea che solleva tutte le barche”. Sarà fondamentale essere selettivi visti alcuni venti contrari sul breve termine. Fino ad oggi la spesa statale nel settore dell’healthcare è stata enorme, ma molto probabilmente diminuirà. Ci piacciono le società leader dei settori chimico e biologico che presentano buone capacità di innovazione e ricerca & sviluppo. All’estremo opposto, i produttori di farmaci senza ricetta della medicina tradizionale cinese, come gli integratori alimentari, sono altrettanto interessanti. Questi ultimi beneficiano della crescente attenzione della popolazione cinese sulla salute, stanno diventando più accessibili e sono ritenuti più sicuri dei farmaci chimici dal 73% della popolazione.

Victoria Mio, CIO China e co-Head Asia Pacific Equities, Fund Manager Robeco Chinese Equities

 

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