L’escalation sui dazi fa colare a picco i listini. Milano si salva con Banco BPM (- 0,07%)

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

Milano, 19 giugno – La guerra commerciale a colpi di dazi tra Usa e Cina si è abbattuta anche oggi sui mercati europei, trascinandoli in rosso. Uniche a resistere parzialmente alle vendite Madrid (-0,14%) e Milano: quest’ultima ha chiuso la seduta praticamente sulla parità (-0,07%) tenuta a galla da banche e utility. Le minacce di Donald Trump su nuovi balzelli legati alle merci importate dalla Cina per un valore di almeno 200 miliardi di dollari, e la dura reazione di Pechino, hanno affondato prima le Borse asiatiche, poi quelle del Vecchio Continente e a seguire Wall Street (il Dow Jones è addirittura sceso in negativo rispetto ai livelli di inizio anno). Al momento quelli di Washington sono minacce, ma il timore degli analisti è che la situazione sia ormai già andata fuori controllo. Dopo aver aperto in ribasso dell’1,6%, il Ftse Mib ha visto rosso per quasi tutta la seduta e solo nel pomeriggio ha rialzato la testa. Il merito è stato in primis di Banco Bpm, regina della seduta, che ha strappato fino a salire del 5,6%. L’istituto, secondo il Sole 24 Ore, starebbe spingendo l’acceleratore sullo smaltimento degli Npl, con l’ipotesi che lo stock da cedere possa salire fino a 9,5 miliardi. Bene anche gli altri bancari, da Ubi (+3%) a Bper (+3,4%). In forma il comparto delle utility con Snam (+2%) e Terna (+1,7%). Sul finale c’è stato uno scatto da parte di Recordati (+2,66%) dopo l’indiscrezione che i fondi Cvc sarebbero in pole per rilevare una quota di controllo del valore di oltre 3 miliardi di euro. In fondo al listino si sono piazzate le St Microelectronics (-4,24%), che hanno sofferto come tutto il comportato tecnologico Ue, e la ‘galassia’ Agnelli, con Cnh (-3,12%), a cui non è bastata la consegna di 900 bus in Brasile. Mentre lo spread, che si e’ spinto fino a 226 punti in apertura, ha terminato la seduta a 217 (poco sopra la chiusura di ieri in area 215 punti). Sul mercato valutario, l’euro è di nuovo sceso sotto la soglia di 1,16 dollari: a fine seduta passa di mano a 1,1581 dollari (1,1610 dollari ieri in chiusura). Vale inoltre 127,35 yen (128,27), mentre il dollaro-yen si attesta a 109,99 (110,46). Mentre si avvicina il meeting dell’Opec, in calendario venerdì, perde quota anche il valore del greggio: il Wti, con contratto di consegna ad agosto, vale 64,6 dollari al barile, in ribasso dell’1,85%, mentre il Brent cede lo 0,8% a 74,74 dollari.

 

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