Axa IM. Le relazioni tra Roma e Bruxelles e i dazi di Trump al centro della scena

FOTO ASSET ALLOCATIONA maggio è tornata l’incertezza sui mercati. Sul fronte politico, l’annuncio di un’alleanza populista tra Lega e Movimento 5 Stelle, che condividono la messa in discussione della costruzione politica europea, ha portato volatilità e vendite sui mercati azionari. Così è stato anche dopo il veto del presidente Sergio Mattarella sull’economista Paolo Savona, noto per le sue posizioni euroscettiche. A livello internazionale, si teme che le decisioni politiche dell’amministrazione Trump sull’Iran e sui dazi comincino a pesare sul commercio globale. Oltre alle turbolenze politiche, lo scenario economico a maggio non ha rasserenato gli investitori perché la diffusione di dati macro deludenti ha acceso i timori di un possibile rallentamento dell’economia. I mercati azionari sono retrocessi dappertutto ad eccezione del Regno Unito e il dollaro, spinto dal suo status di bene rifugio, è salito significativamente tornando ai livelli visti a ottobre. Sul mese, l’indice DJ Euro Stoxx dividendi reinvestiti ha perso l’1,5%, mentre l’MSCI è rimasto virtualmente invariato (0,11%) grazie alla buona performance del mercato inglese, molto esposto alle commodity. A livello settoriale, la perdita dell’appetito per il rischio ha trascinato al ribasso i finanziari. Penalizzate anche le telecomunicazioni con l’intensificarsi della concorrenza, mentre hanno messo a segno guadagni i titoli legati alla salute, al consumo durevole e alla tecnologia. Nelle prossime settimane, gli investitori continueranno probabilmente a tenere gli occhi puntati sulle mosse del nuovo governo italiano e in particolare su come le nuove misure saranno ricevute dalla Commissione Europea. A fine mese, il summit europeo potrebbe riservare alcune sorprese visto che l’atteggiamento degli Stati Uniti potrebbe spingere i leader europei a una revisione della governance e a muoversi verso una maggiore integrazione per poter contare di più sullo scenario globale. In questa fase, l’outlook economico è ancora a favore di una ripresa dei mercati azionari europei, specialmente ora che le valutazioni sono tornate su livelli più attraenti. Restiamo selettivi nel nostro stock-picking favorendo le società con un reale potenziale di crescita e che hanno le carte in regola per poter generare profitti e dividendi nel lungo periodo. A livello di portafoglio, In seguito agli sviluppi politici in Italia e tenendo in conto la nuova incertezza, abbiamo fatto alcuni aggiustamenti alla nostra esposizione, riducendo la presenza di titoli domestici a favore di quelli più internazionali. Infatti, abbiamo venduto Unipol ed Hera. Nel settore bancario abbiamo ridotto il profilo di rischio vendendo Banco BPM e reinvestendo parzialmente in Fineco, che ci sembra più solida.

Gilles Guibout, gestore del fondo di tipo PIR, AXA WF Framlington Italy, AXA Investment Managers

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