Hermes IM. Italia. Nell’ultima settimana è tornata l’incertezza. Articolo di Filippo Alloatti

Il Parlamento italiano

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Dopo la nomina a primo ministro di Giuseppe Conte, la sua successiva remissione del mandato a formare un governo Movimento 5 Stelle – Lega e la nomina di Cottarelli per la definizione di un governo tecnico, è probabile che la volatilità perdurerà anche nel corso dell’estate. È improbabile che Cottarelli ottenga un voto di fiducia in quanto M5S, Lega e Forza Italia voteranno contro. Questo porterà a nuove elezioni, possibilmente a settembre e a un nuovo governo a ottobre per approvare la legge di bilancio del 2019. Non più tardi di venerdì, Moody’s ha messo sotto revisione il debito italiano per un downgrade legato alle preoccupazioni di indebolimento della forza fiscale del paese, considerati i piani (per ora annullati) di coalizione e lo stallo / abolizione degli sforzi di riforma strutturale, ad esempio la riforma delle pensioni della Fornero.

Questo darà chiaramente un orientamento negativo alla view di Moody’s sui fattori macro ma non dovrebbe avere un impatto immediato sulle principali banche e compagnie assicurative italiane in quanto queste hanno un rating superiore a quello del debito pubblico e non ricevono alcun innalzamento del rating.

I fondamentali delle banche sono migliorati negli ultimi due anni. Sono stati compiuti progressi in termini di: aumento del capitale; riduzione dei crediti inesigibili (mediante vendita e cancellazione),  riduzione dei costi e focus su prodotti accessori quali asset management, assicurazioni, ecc.

Per quanto riguarda il punto i progressi sono reali a livello di sistema – cfr. la seguente tabella sui dati di Banca d’Italia per l’anno 2017. Quest’anno è prevista anche la vendita di 28 miliardi di euro di crediti inesigibili da parte del Monte dei Paschi, che andranno ad intaccare ulteriormente la barra azzurra. Naturalmente, più a lungo la volatilità continuerà a persistere, maggiore sarà l’impatto sui fondamentali.  Nel breve termine gli aggiustamenti negativi al mark to market si ripercuoteranno sul portafoglio delle banche disponibile per la vendita (AFS).

Filippo Alloatti, Senior Credit Analyst di Hermes Investment Management

 

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