eToro. La guerra in Siria spaventa i mercati, ma è troppo presto per investire nei beni rifugio

La Borsa di Tokyo

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I mercati globali sembra stiano risentendo dell’inasprimento della guerra in Siria e del conflitto interno creatosi tra Usa e Russia, anche se ancora non si è registrata la corsa ai cosiddetti beni rifugio.  Negli Stati Uniti è  iniziata la stagione degli utili favorita dalla riduzione delle tasse disposte dal presidente Donald Trump e da altri stimoli che hanno permesso l’aumento dei guadagni delle imprese. Sarà interessante vedere se e come proseguirà questa stagione di profitti una volta scontratasi con le incertezze dettate dalle crisi geopolitica e dall’andamento del mercato. Sul fronte cripto, dopo il picco ribassista che ha vissuto il Bitcoin molti credono che la fine della caduta sia ormai passata.  I prezzi sono tornati a piena forza, attestandosi al rialzo. Una crescita che potrebbe sembrare troppo aggressiva, ma è un trend già visto.  Alla base di questo trend fortemente rialzista, quasi aggressivo, c’è l’idea che il tasso di adozione del Bitcoin continuerà ad accelerare ad un ritmo simile, come quello registrato finora. Una possibilità per noi di eToro poco probabile ma pur sempre possibile.

Mati Greenspan, senior analyst di eToro

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