Borsa. Pesano timori di escalation in Siria, Milano chiude a -0,7%

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

Milano, 11 aprile. Battuta d’arresto per Piazza Affari, che dopo aver aperto la settimana con due sedute consecutive di rialzo, ha accusato insieme a tutti gli altri listini azionari mondiali i timori di un’escalation militare della crisi siriana. A Milano il Ftse Mib ha così lasciato sul terreno lo 0,69%. A preoccupare i mercati sono state in particolare le dichiarazioni del presidente americano Donald Trump, che in un tweet ha avvertito la Siria, accusata di essere responsabile del presunto attacco chimico di sabato scorso a Douma, e la Russia sua alleata che i missili Usa ‘stanno arrivando’. Tra le blue chip milanesi, gli acquisti hanno premiato i titoli del petrolio, sostenuti dal rincaro del greggio (Saipem +2,08%, Tenaris +1,73%). Debole invece Telecom Italia (-2,89%), mentre il mercato attende novità nello scontro tra il fondo Elliott e Vivendi. Sul mercato dei cambi, il dollaro perde terreno anche in scia al dato inferiore alle attese sull’inflazione statunitense di marzo. Il biglietto verde scende a 1,2386 per un euro (1,2356 ieri in chiusura) e a 106,72 yen (107,20), mentre l’euro/yen è a 132,17 yen (132,46). Debole il rublo, scambiato a 78,98 per un euro dopo avere toccato il minimo di seduta a 80,1175 e contro la chiusura di ieri a 77,46. I timori di escalation in Siria hanno messo le ali, infine, al prezzo del petrolio: il future maggio sul Wti sale del 2,4% a 67,08 dollari al barile, mentre la consegna giugno sul Brent guadagna il 2,2% a 72,6 dollari.

 

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