Borsa. Europa guardinga sui dazi, Milano chiude a + 0,54% con banche e utility

Piazza Affari

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Milano, 09 aprile – Prima seduta settimanale guardinga per le Borse europee: nonostante la chiara risalita di Wall Street, dopo il tonfo di venerdì sera, il botta e risposta a colpi di dazi Usa-Cina consiglia cautela agli investitori e a questo si aggiunge il rafforzamento dell’euro/dollaro sopra 1,23 in attesa dell’inflazione Usa di marzo e dei verbali delle ultime riunioni di Fed e Bce che verranno pubblicate nei prossimi giorni. Grazie al buon andamento del settore bancario, Madrid e Milano sono state le migliori tra i principali indici azionari mentre auto e minerari hanno tenuto poco sopra il pareggio Francoforte, Parigi e Londra. Il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in rialzo dello 0,54% e ha ritrovato quota 23mila punti dopo due mesi. In evidenza ancora il settore delle utility (+1,7% Italgas, +1% Snam), mentre tra i bancari vivace Bper (+1,5%) e Banco Bpm (+1,5% dopo l’assemblea degli azionisti). Riprende la corsa Fca (+1,3% e titolo ai massimi da due mesi), mentre Generali (+0,8%) sfrutta i recenti arrotondamenti nelle quote azionari da parte di Caltagirone e Benetton e le voci di ulteriori acquisti da parte dei soci italiani. Dopo una partenza a -5%, le Telecom Italia hanno chiuso addirittura in rialzo (+0,12%) dopo che il fondo Elliott ha annunciato di aver incrementato la partecipazione all’8,8% e di avere opzioni per salire fino al 13,7% del capitale. In rosso ancora Prysmian (-2,2%) e Buzzi Unicem (-2,3%) così come Ferragamo (-1,6% dopo l’underperform espresso dagli analisti di Exane). Giù Saipem (-0,9%) per le contestazioni Consob al prospetto dell’aumento di capitale 2016. L’euro/dollaro è passato dagli 1,2272 di venerdì sera a 1,2320 e la moneta statunitense. Pesante caduta del rublo a causa delle nuove sanzioni imposte da Washington contro uomini d’affari e gruppi russi: la valuta di Mosca è arrivata ai massimi da novembre sul dollaro (a 60,15 per un dollaro) e ai massimi dall’estate 2016 sulla valuta europea (74,15 per un euro). Rimbalzo del petrolio dopo la netta correzione dell’ultima settimana: il Wti è tornato a scambiare a 63,5 dollari al barile nel contratto di riferimento, il Brent a 68,6.

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