Mentre tutti i mezzi di informazione si concentrano sui dazi doganali, sullo spionaggio internazionale, sull’uso illegale dei dati personali e sugli accordi di transizione, al centro dell’attenzione dei mercati obbligazionari nei prossimi mesi ci saranno i tassi di interesse. In occasione della sua prima conferenza stampa come presidente della Federal Reserve, Jerome “Jay” Powell ha ridimensionato i dot plot e le stime economiche nel più lungo termine. Nel contempo non ha fatto nulla per contraddire la previsione che i tassi di interesse continueranno a salire durante questo e il prossimo anno. Dunque, mercato obbligazionario è ben lungi dalla sua conclusione. I fondamentali relativamente più positivi per il credito rispetto ai tassi indicano che, per chi investe nel reddito fisso, continua a essere interessante una strategia di credito short duration. I nostri gestori high yield restano dell’opinione che le insolvenze saranno contenute il prossimo anno e che il mercato offrirà un valore ragionevole rispetto alla curva dei rendimenti core negli Stati Uniti e in Europa. Quel che potrebbe sembrare persino più interessante, soprattutto per gli investitori americani, sono gli strumenti di credito a tasso variabile, come titoli ABS, CLO e prestiti a effetto leva. I tassi Libor più alti hanno fatto salire i rendimenti e i fondamentali del credito restano molto positivi.
Chris Iggo, CIO Obbligazionario, AXA Investment Managers