La Banca d’Inghilterra entra nel club degli acquirenti di corporate bond. Articolo di Matteo Germano

La Bank of England.

La Bank of England.

Bank of England (BOE) ha sorpreso puntando su un pacchetto di stimoli ben più ampio di quanto il mercato si aspettasse: un pacchetto che, secondo la stessa Banca, è “tempestivo, coerente e completo”. Oltre a un taglio dei tassi di 25 punti base – per il quale l’aspettativa era unanime – la BOE ha infatti incrementato l’acquisto di Gilt fino a 60 miliardi di sterline, soprattutto, avviato quello di corporate bond fino a 10 miliardi. La Banca Centrale, inoltre, ha introdotto il nuovo “Term Funding Scheme”, ovvero uno schema di finanziamento destinato alle banche e finalizzato a rinforzare l’effetto di tutti gli altri interventi e ad assicurarsi che la moneta immessa nel sistema attraverso l’allentamento monetario si trasmetta all’economia reale. Tuttavia, la posizione accomodante della BOE da sola non è sufficiente. Lo stesso Comitato di Politica Monetaria inglese (MPC) ha voluto chiarire il fatto che, mentre i propri interventi possono contribuire ad attenuare l’impatto economico negativo di uno “shock di offerta”, la politica monetaria da sola non può contrastare shock strutturali, per i quali servono invece politiche fiscali e riforme strutturali. Stiamo concentrando molto la nostra attenzione sull’azione delle Banche Centrali che diventano essenziali per preservare la stabilità dei mercati finanziari nel mezzo di una fase preoccupante, legata a una crescita globale debole e alla mancanza di slancio in termini di riforme. Siamo convinti che le attuali posizioni in termini di politica monetaria supportino una tendenza positiva nei confronti delle obbligazioni societarie europee anche se, più in generale, dopo Brexit, continuiamo a propendere per un posizionamento cauto in termini di portafoglio complessivo. Il programma di acquisto attuato dalla BCE sta già giovando al settore delle obbligazioni: il fatto che anche Bank of England abbia deciso di entrare a far parte del “club” degli acquirenti di corporate bond – sotto “l’ombrello” del proprio programma di Quantitative Easing -, ci fa pensare che il credito potrà beneficiarne ulteriormente nel breve termine. In un arco temporale più ampio, invece, crediamo che sia necessario iniziare a considerare la possibilità di introdurre coperture progressive su questo settore: l’investment grade europeo, infatti, è un settore molto affollato e potrebbe subire il rischio di eventuali correzioni qualora le politiche monetarie delle Banche Centrali fossero messe in discussione.

Matteo Germano (Global Head of Multi Asset Investments di Pioneer)

 

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2 Responses to La Banca d’Inghilterra entra nel club degli acquirenti di corporate bond. Articolo di Matteo Germano

  1. Trading forex scrive:

    Il problema è che questi interventi, come lo è il QE sono droghe somministrate ai mercati, così come gli incentivi che vengono dati dal governo. Quando questi stimoli vengono interrotti il mercato come reagirà? sicuramente non bene.

    • Giambattista Pepi scrive:

      Dubbi più che legittimi. In effetti da tempo ormai le grandi Banche centrali stanno intervenendo per sostenere la crescita dei rispettivi Paesi in considerazione di una domanda inadeguata e per sostenere i prezzi in caduta e impedire la caduta in recessione. Tutto questo sta comportando conseguenze sulla tenuta dei conti economici delle banche i cui margini sono fortemente compressi e sui tassi di interesse riconosciuti agli investitori nonché sui tassi di interesse dei Bondeno governativi e su quelli corporale e investimenti gradevole, accrescendo la tensione nella caccia al rendimento e nella assunzione di rischi da parte degli investitori. Prima a o poi ci si renderà conto che la politica monetaria non potrà supplire la mancanza di coraggio e responsabilità delle classi politiche dei Paesi e la carenza di politiche riformisti help. Speriamo che il risveglio non sia troppo brusco per chi ha sostenuto questo tipo di politica monetaria ultra espansiva.

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