I francobolli degli Stati per finta. Il principato di Sealand. Articolo di Fabio Vaccarezza

Il Principato di Sealand.

Il Principato di Sealand sorge sulla Rough Tower, una piattaforma a 11 chilometri dalle coste inglesi del Suffolk.

Le aspirazioni umane sono tante, una delle prime ha riguardato il volo: l’uomo voleva librarsi in aria ad imitazione degli uccelli. Ciò aveva portato Leonardo da Vinci a studiare il volo dei pennuti e ad inventare l’ornitottero, una specie di deltaplano ad ali battenti.

E lo strano velivolo, ahimè, fu sperimentato nel 1506 a Fiesole dal suo assistente Zoroastro da Peretola che ne ricavò una gamba rotta. Altra aspirazione, valida ancora oggi, è la creazione di uno Stato in cui ognuno possa essere signore incontrastato e illuminato. Utopia di libertà, di rottura con il resto del mondo, di rigetto dei lacci delle leggi imposte. Così nel tempo sono stati fondati Stati sovrani, o ipotetici Stati, su isole sperdute o piccoli territori che potevano anche coincidere con le pareti di una stanza. Sembra incredibile ma si entra nel mondo delle micronazioni, entità riconosciute quasi sempre solo dai loro creatori, ma ben note ai collezionisti filatelici. Le Micronazioni infatti, reali o presunte se non addirittura virtuali dopo l’avvento di internet, per attestare e comprovare la loro esistenza emettono francobolli, stampano moneta, rilasciano passaporti e vendono titoli nobiliari.

Andiamo oggi alla scoperta di Sealand, un principato fondato nel 1967 e che ha vissuto momenti tribolati perché anche le micronazioni non sono immuni da rivoluzioni e colpi di stato.

L’inglese Paddy Roy Bates fu l’artefice di questo principato che si può ritenere uno dei più concreti e duraturi visto che esiste ancora oggi e che le sue coordinate sono ben note a tutti i marinai che navigano nel mar del Nord. Mr. Roy occupò, a inizio 1967, la Rough Tower, una piattaforma artificiale posta a 11 km dalle coste inglesi del Suffolk e costruita dai militari britannici come postazione antiaerea a difesa dell’estuario del Tamigi. La piattaforma, dotata di alcuni edifici e di un eliporto, ha un’estensione di 550 m2 e fu dismessa nel 1956. Inizialmente l’occupazione aveva come scopo l’utilizzo dell’isola artificiale come base per una radio pirata che avrebbe potuto trasmettere al di fuori delle acque territoriali di sua maestà la regina Elisabetta II. Poi le cose si evolsero e il 2 settembre 1967 fu proclamata l’indipendenza  di quella struttura con il nome di Principato di Sealand e Mr. Roy divenne il principe Roy I. Da allora la sua famiglia vive sulla piattaforma e alla sua morte, avvenuta nel 2012, gli è succeduto il figlio Michael. Nel 2002 un censimento ha rilevato che ben 27 persone costituivano la popolazione dell’autoproclamato principato. Interessante sapere che nel 1968 un giudice britannico, intervenuto per dirimere una disputa sorta dopo che Roy I aveva indirizzato alcuni colpi di arma da fuoco verso degli operai che stavano posando una boa di navigazione in prossimità della piattaforma, sentenziò che il Regno Unito non aveva giurisdizione sui fatti in quanto avvenuti fuori dalle acque territoriali.

E non fu quella la sola volta che i Bates usarono le armi. La prima volta avvenne nel 1967 per contrastare  l’ex socio di Roy I, tal O’Rahilly, che voleva impossessarsi della piattaforma, poi nell’agosto del 1978 quando sedicenti uomini d’affari olandesi e tedeschi saliti sulla piattaforma sequestrarono il figlio del principe.

Roy I, rientrato in elicottero con alcuni mercenari armati di tutto punto, riconquistò il suo territorio, liberò il figlio e prese prigionieri tutti gli invasori. Roy I trattenne poi solo un tedesco che aveva anche la cittadinanza di Sealand. Dovette intervenire un diplomatico di Bonn per ottenerne il rilascio. Questa trattativa diede grande soddisfazione e visibilità a Roy I, perché  era un implicito riconoscimento di Sealand da parte di una grande nazione. Intanto il Principato, a partire dal 1970, aveva iniziato a emettere francobolli.

Francobolli dedicati ai grandi esploratori.

Francobolli dedicati ai grandi esploratori.

I soggetti riguardano il mare: grandi navigatori, navi famose e animali marini. L’ultima serie nota è stata emessa nel 2010. La qualità dei francobolli di Sealand è di medio livello e anche se non esiste un riconoscimento da parte  dell’UPU (Unione Postale Universale), sono note buste con l’annullo di Sealand, in blu. Il timbro riporta in un doppio cerchio per due volte la scritta “Sealand” e la data.

L'annullo Sealand ships.

L’annullo Sealand ships.

Il valore dei francobolli di Sealand  è minimo (pochi euro a serie completa o per busta) ed è paragonabile a quello delle etichette in vendita nelle molte isolette che attorniano la Scozia, prive di ufficio postale. Tali etichette sono utilizzate come marche di trasporto della posta, da ciascuna isola,  sino al più vicino Post Office britannico.

Ultima importante notizia: dal 2007 il Principato di Sealand è in vendita per soli 10 milioni di euro. Per ora nessuno si è fatto avanti … chi sarà il prossimo principe?

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2 Responses to I francobolli degli Stati per finta. Il principato di Sealand. Articolo di Fabio Vaccarezza

  1. Alfonso scrive:

    Ce ne sono alcuni davvero belli anche se la qualità è scadente e sopratutto non sono riconosciuti dall’ UPU.

    • Fabio Vaccarezza scrive:

      Buongiorno,
      L’UPU (Unione Postale Universale) riconosce in pratica solo le Nazioni iscritte all’ONU. Fra le Entità non riconosciute, se la memoria non mi fa cilecca, c’e’ anche lo SMOM (Ordine Sovrano Militare di Malta) che ha sede a Roma in due edifici che godono della extra territorialità. Lo SMOM, che è una organizzazione ospedaliera millenaria, emette francobolli con temi religiosi ed artistici che sono fra i più belli in circolazione. I francobolli dello SMOM sono validi in Italia grazie ad un accordo fra le parti. Accordo bilaterale che lo SMOM ha stipulato con più di ottanta altre Nazioni.
      Cordialità fabio vaccarezza

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