Dopo 270 anni Canaletto torna a Venezia. Articolo di Pierantonio Braggio

L'entrata nel Canal Grande dalla Basilica della Salute. L'opera del Canaletto esposta all'Abbazia di San Gregorio a Venezia.

L’entrata nel Canal Grande dalla Basilica della Salute. L’opera del Canaletto esposta all’Abbazia di San Gregorio a Venezia.

Ammirare opere d’arte eccezionali in tutta tranquillità non sempre riesce.   L’affollamento davanti a dipinti e sculture, nelle diverse mostre, non permettono nemmeno di formulare in se stessi la minima riflessione, su quanto la bellezza dell’arte sa proporre all’occhio… Del veneziano Giovanni Antonio Canal (1697-1766), detto “Canaletto”, pittore-vedutista eccellente, si sono già viste, e quasi tutte, le sue opere, ognuna di particolare bellezza e valore artistico, ma il pezzo (olio su tela, 72 x 112,5 cm) dal titolo L’entrata nel Canal Grande dalla Basilica della Salute, che sarà eccezionalmente esposto presso l’Abbazia di San Gregorio – situata accanto alla Basilica della Salute, sul Canal Grande, Venezia, dal 10 novembre al 27 dicembre 2013 – costituisce un unicum, che va assolutamente visto e studiato.

Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come il Canaletto (Venezia, 17 o 18 ottobre 1697 – Venezia, 19 aprile 1768), è stato un pittore e incisore italiano, noto soprattutto come vedutista.

Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come il Canaletto (Venezia, 17 o 18 ottobre 1697 – Venezia, 19 aprile 1768), è stato un pittore e incisore italiano, noto soprattutto come vedutista.

Il dipinto – magia del miglior Canaletto, uno fra i più noti pittori al mondo – viene datato fra il 1740 ed il 1745 e fu acquistato nel 1970, presso Sotheby’s dall’attuale proprietario, con sede nel Principato di Monaco.

L’opera, vista da pochi, sarà nuovamente a Venezia, dopo circa 270 anni di assenza, grazie ad Annalisa Scarpa, esperta d’arte. Un uguale lavoro – che abbraccia nella sua spazialità Basilica della Salute, Canal Grande, Dogana da Mar e Bacino di San Marco e Riva degli Schiavoni e laguna – sempre opera del Canaletto, realizzata intorno al 1730 per l’inglese Joseph Smith, fa parte dell’inglese collezione reale, a Windsor.

       La rinnovata presenza a Venezia dello straordinario olio è frutto diretto della grande ed imprevista emozione, provata dai fratelli Silvia e Giampaolo Buziol, che, con sorpresa, incontrarono il quadro canalettiano in parola nella mostra internazionale “Venice Canaletto and his Rivals”, ossia, Canaletto e i suoi rivali, organizzata nella National Gallery di Londra fra l’ottobre 2010 e il gennaio 2011. Emozione che si autogiustificava completamente, perché il massimo vedutista eseguì l’olio, che attirò immediatamente l’attenzione dei due giovani veneziani, essendo posizionato proprio nel loggiato d’angolo dell’abbazia di San Gregorio, che guarda sul movimentato ed azzurro Canal Grande: loggiato, storico per la sua stessa storia e per avere ospitato il Canaletto all’opera, che è parte, oggi, della proprietà Buziol… Il taglio della veduta, ripresa con le spalle al Canal Grande e lo sguardo rivolto verso San Marco, è uno dei più scenografici concepiti dall’artista… La cosa, quindi, non poteva sfuggire, per la sua portata, per la sua importanza artistico-affettiva, ad un’alta considerazione, pure da parte della signora Paola, madre dei due giovani visitatori nella National Gallery. Anche perché la sorridente e profonda veduta di Giovanni Antonio riproduce quell’identica visione, che dall’antico loggiato citato – punto di ripresa fra quelli più amati dall’artista – percepisce oggi chi volga l’occhio verso il lontano e sempre attraente bacino di San Marco… Un insieme di elementi, diventati motivo di soddisfazione e di commozione nei Bruziol ed in chi l’arte ama e che ha fatto ideare il magnifico progetto di presentare al pubblico, nazionale ed internazionale, il prezioso dipinto, negli stessi ambienti, dai quali Canaletto, ammirando egli stesso e ritraendo la sua Venezia, l’ha concepito e straordinariamente realizzato.

Introduce la mostra un particolare video di Maurizio Calvesi, che presenta il quadro canalettiano in ogni suo dettaglio, guida il visitatore fra i magici spazi della medievale Abbazia e culmina nella visione della splendida sala ad angolo, già citata, con affaccio unico sul Canal Grande e sulla Venezia, dall’attrazione eterna e dalla quale Giovanni Antonio ha tratto ispirazione per il suo meraviglioso olio… L’esposizione del pezzo – alla cui realizzazione ha pure collaborato “fondaco”, Venezia, società attiva nella valorizzazione del patrimonio artistico-storico (dal 2005 sono stati eseguiti 46 restauri) ed in eventi aziendali – è aperta eccezionalmente ed ininterrottamente 24 ore su 24 e visitabile, quindi, in ogni momento del giorno e della notte (per prenotazione e prezzi d’ingresso: www.canalettovenezia.it), con accesso permesso ad un massimo di sole otto persone per volta, o addirittura da soli. L’Abbazia è raggiungibile dalla Stazione ferroviaria e da Piazzale Roma con i vaporetti della linea 1, scendendo alla fermata, detta “Salute”.

Piazza San Marco (1723 circa, Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza).

Piazza San Marco (1723 circa, Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza).

L’Abbazia di San Gregorio – dalla storia millenaria, drammatica e tumultuosa, e data da una complessa stratificazione di stili e di tracce culturali di diversa origine – è situata accanto alla Chiesa di San Gregorio, sconsacrata, a suo tempo, per il noto intervento napoleonico. Essa fu dal secolo XIII governata dai Benedettini, divenne commenda nel XV secolo e, quindi, con il passare del tempo, fu destinata miseramente a magazzino, con le purtroppo dolorose conseguenze che la condussero ad un lento e vero disastro.

Fortuna dell’Abbazia e di Venezia fu che l’antico edificio, nel quale, appunto, fu anche Antonio Canal – l’esposizione dedicata al suo olio è denominata “Gèro qua”, ossia, in dialètto veneziano, “ero qui” –, nel 2004, divenne proprietà di Claudio Buziol, che lo restaurò, gli diede nuova vita e lo restituì alla Serenissima, come monumento di grande valore artistico, visibile dal Canal Grande. Buziol, sapiente stilista veneto, figura di spicco dell’imprenditoria italiana ed appassionato estimatore d’arte, non poté, purtroppo, godere della bellezza dell’opera fatta restaurare, scomparso essendo prima della sua ultimazione, nel gennaio 2005. Egli, comunque, con la sua importante e validissima iniziativa, ha dimostrato il suo amore per l’arte, creando incisivamente cultura nella comunità, veneziana ed internazionale, e vive, ammirando ora Canaletto, fra le mura della sua Abbazia…, dettagli storici sulla quale offre ampiamente il volume L’Abbazia di San Gregorio a Venezia di Stefano Moreni, Marsilio, Venezia, 2011.

           Un complimento vivissimo, quindi, da un ammiratore dell’arte nel suo dettaglio, della cultura, che essa trasmette, e dell’impresa, vita dell’economia, alla famiglia Buziol, che, con “Gèro qua”, se rende omaggio al saggio Claudio, onora Canaletto e Venezia, e realizza, come a lungo sperato, il “sogno” di Silvia e di Giampaolo, concepito, come accennato, durante la fortunata visita alla mostra della National Gallery.

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22 Responses to Dopo 270 anni Canaletto torna a Venezia. Articolo di Pierantonio Braggio

  1. Sabato 9 Novembre 2013 abbiamo avuto la straordinaria occasione di contemplare la stupenda Opera di Canaletto collocata in modo sapiente e sobrio nella cornice dell’ex Abbazia di San Gregorio a Venezia, alla Salute. Mentre ringrazio i nostri Ospiti, auspico la miglior partecipazione all’Evento davvero unico. R.B.

    • Giambattista Pepi scrive:

      Pierantonio Braggio
      Gentile signora Bettinelli,
      leggo con piacere su http://www.finanzalternativa.it che Ella ha potuto cogliere l’occasione di ammirare un “Canaletto” particolare, nell’Abbazia di San Gregorio, nella sempre meravigliosa e ridente Venezia. Molto modestamente, ne ho scritto, segnalando doverosamente l’iniziativa della Famiglia Buziol, perché la cosa pone in luce tre fattori importanti, che si riassumono nelle voci: ricordo, amore per l’arte ed arte.
      ‘Ricordo’, perché la Famiglia Buziol ha voluto ricordare, con l’esposizione in parola, l’imprenditore Claudio Buziol che, stilista veneto ed appassionato del “bello”, ha voluto restaurare l’Abbazia – che datata secoli di storia, se già nel 1105 subì un incendio e, sempre nei secoli, cambiando destinazione, si ridusse, fino ad alcuni anni fa, a tetro magazzino e a disastro – restituendola alla straordinaria bellezza del Canal Grande. Purtroppo, Claudio non poté vedere il risultato del suo generoso impegno, essendo venuto meno nel 2005, a lavori in corso, ma lasciando in eredità alla moglie Paola e ai figli, Silvia e Giampaolo, alta passione per l’arte. Tanto che i due giovani – ‘Amore per l’arte’ – a Londra, hanno subito compreso che il Canaletto monacense doveva essere, come è, il dipinto eseguito da Antonio Canal dal migliore angolo dell’Abbazia stessa, nel quale esso, oggi, fa bella mostra.
      ‘Arte’, ancora, perché oggi, l’ex-Abbazia di San Gregorio domina sul Canal Grande, come monumento, fra quelli antichissimi ed eccezionali, dal vario complesso di stili, affiancato dalla meravigliosa “Salute”, e perché il dipinto canalettiano, come Ella dice, è esposto in un punto straordinario di Venezia, che, ben difficilmente, come sarà per il Canaletto in parola, altri potranno ammirare in futuro.
      Grazie, dunque, per le Sue parole, che mi confermano l’utilità del modesto mio scritto sul grande olio di Antonio Canal.
      Pierantonio Braggio, Verona

  2. Buongiorno,
    complimenti per quanto pubblicato. Il Grande Maestro Canal è nei nostri cuori.
    Disponiamo di accesso a Opere del Maestro, se di vostro interesse.
    Un abbraccio
    A. Zampolli

    • Giambattista Pepi scrive:

      La ringrazio. Continui pure a seguirci. Se tra i nostri lettori ci fosse qualche collezionista che desiderasse avere informazioni o acquistare opere del Maestro li metterò subito in contatto con lei.
      Buongiorno. G. Pepi

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