Il valore storico e commerciale dei documenti postali di Zara. Articolo di Emanuele M. Gabbini

10 settembre 1943 (primo giorno della occupazione) B.P. FFAA per Milano affrancato per posta aerea con PA 50 c.

10 settembre 1943 (primo giorno della occupazione) B.P. FFAA per Milano affrancato per posta aerea con PA 50 c.

Zara venne fondata ai tempi di Roma e rimase “parte” dell’Impero romano d’Occidente e d’Oriente per oltre mille anni, diventò poi “parte” della Repubblica di Venezia per altri seicento anni con solo piccole parentesi di 35 anni di regno croato e 53 anni di dominio ungherese. Malgrado i successivi cento anni di impero austriaco, Zara rimase totalmente e radicalmente italiana riuscendo a ricongiungersi alla Madre Patria alla fine della Prima guerra mondiale. Purtroppo la gioia fu breve: poco più di vent’anni: alla fine della Seconda guerra mondiale non solo Zara venne persa, ma fu fisicamente distrutta da una tal serie di bombardamenti che nessuna altra città italiana sperimentò mai. In poco più di due mesi si cancellarono due millenni di storia!

Questa la cronologia dei principali eventi storici che determinarono la fine di Zara: l’8 settembre 1943 viene annunciato l’armistizio che coglie di sorpresa la popolazione e le truppe a Zara. Il 9 settembre Hitler stringe un patto con Pavelić per l’annessione della Dalmazia alla Croazia. Il 10 settembre  le truppe tedesche entrano a Zara: i comandanti delle truppe tedesche e italiane stipulano un accordo di collaborazione che evita la consegna della città ai croati. Il 13 settembre Mussolini è liberato sul Gran Sasso. Il 23 settembre si costituisce la Repubblica Sociale Italiana che nomina, in novembre, Vincenzo Serrentino prefetto di Zara.

10 ottobre 1943 (prima data finora nota dell’uso dei francobolli soprastampati)    Lettera 4 porti in distretto affrancata con 50 c. PG-marina + 50 c. PG-aviazione  I tipo

10 ottobre 1943 (prima data finora nota dell’uso dei francobolli soprastampati)
Lettera 4 porti in distretto affrancata con 50 c. PG-marina + 50 c. PG-aviazione I tipo.

Il 2 novembre primo dei 54 bombardamenti che distruggeranno il 75% degli edifici di Zara. Il 25 aprile 1944 i tedeschi ordinano lo sgombero della città di Zara ormai quasi deserta. Il 27 maggio viene affondato il Sansego ultimo mezzo di comunicazione tra Zara e Trieste (continuerà solo qualche raro volo degli idrovolanti della Croce Rossa). Il 30 ottobre i tedeschi abbandonano la città ed il mattino successivo entrano gli jugoslavi. Zara è de facto annessa subito alla Jugoslavia, mentre lo è de iure dal 10 febbraio 1947 con il trattato di pace di Parigi.

A questi avvenimenti storici, si accompagnano quelli storico – postali della fine di Zara.

Dal 10 settembre 1943 la corrispondenza è affrancata con i francobolli d’Italia e con le tariffe del Regno d’Italia: i militari italiani utilizzano la PM 141 che termina di funzionare il 3 ottobre (dopodichè anche queste cartoline per le forze armate devono essere affrancate). La corrispondenza da Zara non ha alcuna interruzione anche se vi furono alcuni rallentamenti. L’8 ottobre vengono emessi i francobolli soprastampati “Deutsche Besetzung Zara”. Dal 16 ottobre è obbligatorio l’uso dei francobolli soprastampati. La corrispondenza deve essere consegnata alla posta aperta ed è soggetta a censura, inizialmente con una sigla manoscritta con matita blu. Alcune lettere hanno anche la dicitura, sempre con matita blu, “Überprüft”.

La corrispondenza poteva essere instradata solo verso l’Italia (non verso la Croazia o verso alcuna destinazione estera): la corrispondenza indirizzata all’estero non è inoltrata. Il servizio raccomandazione è sospeso (sono note cinque raccomandate, ma sono state inoltrate per posta ordinaria). La corrispondenza viaggia anche per via aerea indipendentemente dalla sua affrancatura aerea (invece diverse lettere affrancate per via aerea, viaggiano con la posta ordinaria). Oltre all’ufficio centrale, a Zara operano due collettorie: Barcagno e Borgo Erizzo che non sono abilitate all’inoltro della corrispondenza, questa doveva essere inviata all’ufficio centrale dove operava la censura. Tutti i documenti con affrancature annullate da queste due collettorie sono di natura filatelica (quando non false) con l’eccezione di due documenti da Borgo Erizzo, regolarmente viaggiati, che sono un abuso dell’impiegato reggente Antonio Sprocatti.

18 ottobre 1943 (prima data finora nota dell’uso dei soprastampati dopo l’obbligo d’uso)     C.P. 30 c. I tipo espresso per Venezia affrancata con 5 c. + 10 c. x 4 + 20 c. x 4 I tipo     Unico documento noto affrancato col 5 c.

18 ottobre 1943 (prima data finora nota dell’uso dei soprastampati dopo l’obbligo d’uso) C.P. 30 c. I tipo espresso per Venezia affrancata con 5 c. + 10 c. x 4 + 20 c. x 4 I tipo
Unico documento noto affrancato col 5 c.

Fino al 30 ottobre è bloccata la corrispondenza in arrivo a Zara: la prima distribuzione avviene il 31 ottobre.

Il 4 novembre vengono emessi i francobolli soprastampati “ZARA” tra righe orizzontali. Dal 6 novembre i censori sono tre ed appongono un timbrino col numero 1 o 17 o 19; alcune lettere hanno anche il timbrino “Ueberprueft”.

Il 15 dicembre è l’ultimo giorno di funzionamento dell’ufficio postale a seguito di bombardamento: verrà definitivamente distrutto il 15 gennaio 1944 (anche con tutte le scorte dei francobolli soprastampati).

Dal 16 dicembre un ufficio postale di emergenza viene organizzato nella caserma Vittorio Veneto, la corrispondenza (quasi sempre non affrancata e con la indicazione “Zara sprovvista di francobolli”) viene inviata a Trieste che l’annulla e la inoltra a destino dove, normalmente, viene tassata a tassa semplice. La corrispondenza per Zara viene restituita al mittente con la indicazione “servizio sospeso”. Dal maggio la corrispondenza (quasi sempre non affrancata) viene annullata a Zara con un vecchio annullo “Ufficio Corrisp. Pacchi Zara”. Da metà luglio fino ad ottobre 1944 l’ufficio postale d’emergenza è trasferito in una baracca nella frazione Casali e funziona poche ore al giorno: Zara è città quasi deserta.

Il 16 agosto 1945 gli jugoslavi ripristinano il servizio postale con l’Italia: dal novembre 1944 all’agosto 1945 le pochissime corrispondenze per l’Italia giungono con mezzi di fortuna (barche).

Settembre/ottobre 1944 (ultima data finora nota di lettera in partenza da Zara durante l’ occupazione     tedesca)

Settembre/ottobre 1944 (ultima data finora nota di lettera in partenza da Zara durante l’ occupazione tedesca).

Incrociando la cronologia degli eventi storici con quella degli eventi storico-postali, si disegna il perimetro della collezione dell’occupazione tedesca di Zara: una collezione affascinante e necessariamente composta da materiale raro, infatti sono giunti ai giorni d’oggi solo poco più di duecento documenti effettivamente viaggiati.

Ma qual è il valore commerciali dei materiali attualmente esistenti? Ho provato a classificarli per periodo temporale ed ho indicato per ciascuno il rispettivo valore.

Primo giorno di occupazione (10 settembre 1943)

Sono noti solo tre documenti: tutti con annullamento diverso: “Zara-Corrisp. e Pacchi”, “Zara-Posta Aerea” e P.M. 141” Il loro valore commerciale si aggira sui 2.000 euro.

Dall’11.9.1943 al 7.10.1943 (27 giorni)

Sono noti una ventina di documenti: una decina di cartoline postali di regno da 30 c., meno di dieci lettere ed un solo espresso affrancati con francobolli di regno. Il loro valore commerciale si aggira sui 1.000 euro per la cartolina postale ed i 1.500 euro per le lettere; maggiore il valore per l’espresso.

Sono note anche una trentina di cartoline postali per le forze armate, in franchigia, con l’annullo della P.M. 141: il loro valore commerciale è intorno ai 150 euro.

Dall’8.10.1943 al 15.10.1943 (8 giorni)

In questi otto giorni, tra l’emissione e l’obbligo dell’uso dei francobolli soprastampati, non è noto alcun documento con affrancatura regno ed è noto un solo documento affrancato coi soprastampati. E’ interessante notare che la lettera di quattro porti per il distretto è indirizzata al Sig. George Müller- Comando Truppe Germaniche. Il Ten. Müller era l’ufficiale tedesco incaricato della supervisione della soprastampa dei francobolli alla tipografia De Schönfeld: è molto probabile che la lettera vertesse sui problemi della soprastampa.

Dal 16.10.1943 al 15.12.1943 (61 giorni) sono noti circa 150 documenti:

14 maggio 1945 (prima data finora nota di documento in partenza da Zara dopo l’occupazione jugoslava)    C.P. 10 k. su 1 d. + 10 k. su 0,75 k. per Lecce    da Borgo Erizzo – Zara    Censura “Cenzurirano” jugoslavo e “M.C.C.M. 0105” alleato. Recapito con mezzi di fortuna.

14 maggio 1945 (prima data finora nota di documento in partenza da Zara dopo l’occupazione jugoslava)
C.P. 10 k. su 1 d. + 10 k. su 0,75 k. per Lecce da Borgo Erizzo – Zara. Censura “Cenzurirano” jugoslavo e “M.C.C.M. 0105” alleato. Recapito con mezzi di fortuna.

1)  una quarantina di interi postali da 30 c. con la soprastampa “Deutsche Besetzung Zara” ed una ventina con la soprastampa “ZARA” tra le righe: il loro valore commerciale è intorno ai 1.000 euro.

2)  una ventina di cartoline affrancate per 30 c. (o 80 c. se via aerea) con francobolli soprastampati: il loro valore commerciale si aggira tra i 1.500 e i 2.000 euro a seconda che siano affrancati con francobolli soprastampati del I tipo o del II tipo o per via aerea.

3)  una quarantina di lettere affrancate per 50 c. (o 1 l. se via aerea) con francobolli soprastampati: il loro valore commerciale si aggira tra i 1.000 e i 2.000 euro a seconda che siano affrancati con francobolli soprastampati del I tipo o del II tipo o per via aerea.

4) una decina di cartoline o lettere espresso o aeroespresso con francobolli soprastampati: il loro valore commerciale, a seconda dell’affrancatura, oscilla tra i 2.000 ed i 3.000 euro.

5) una decina tra raccomandate, raccomandate espresso (ma viaggiate per posta ordinaria) e lettere per l’estero (non inoltrate).

6) una sola lettera affrancata con 50 c. regno e non tassata e due cartoline postali regno non soprastampate in affrancatura mista (per espresso) con soprastampati e non tassate.

7) tre cartoline postali delle forze armate non affrancate e non tassate scritte sia da civile che da militare.

8) una decina di documenti annullati fuori Zara: si  tratta di cartoline o lettere affidate a persone che partivano da Zara e le imbucavano in Italia. Si conoscono le seguenti località: Lussinpiccolo, Pola, Trieste, Venezia, Milano. Hanno un valore commerciale del 20% superiore a quelle annullate a Zara.

Dal 16.12.1943 al 31.10.1944 (10 mesi)

Sono noti circa 30 documenti:

1) una ventina di documenti (quasi tutti non affrancati) con annullo di Trieste (dal 16.12.1943 a metà luglio 1944): hanno un valore commerciale intorno ai 500 euro.

2) una decina di documenti (quasi tutti non affrancati) con annullo di Zara (da metà luglio a fine ottobre 1944): hanno un valore commerciale intorno ai 1.000 euro.

Occupazione Jugoslava- dal novembre 1944 al luglio 1945 (9 mesi)

In questi nove mesi, prima del ripristino delle comunicazioni con l’Italia, avvenuto il 16 agosto 1945, si conoscono solo tre documenti: una lettera e due cartoline postali jugoslave.

 

 

 

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