Economia sociale e baratto. Alcune esperienze. Articolo di Sigismondo Panvini

Sigismondo Panvini

Sigismondo Panvini

In tempo di crisi i consumi registrano una flessione. Ciò tuttavia, favorisce l’’emergere di soluzioni economiche alternative, basate sullo scambio e sull’economia sociale.
Non si tratta certamente della panacea, ma certamente l’economia sociale fondata sul baratto può favorire la liberazione di energie sane e forti tuttavia represse da un sistema economico ingessato e sovra burocratizzato e caratterizzato dalla forte contrazione creditizia.
Con l’obiettivo di offrire sostegno all’economia reale incentivando i rapporti economici di prossimità e rinsaldando i rapporti di fiducia all’interno delle comunità locali in Italia sono sorti: Dropis un sistema di crediti alternativo fondato da Sebastiano Scrofina e Leonardo Dario Perna (www.dropis.com). Dropis è una parola islandese che significa “goccia”: gocce che si trasformano in crediti di baratto senza uso alcuno di moneta a corso legale.
Il sistema dropis è un baratto asincrono triangolare operato su piattaforma online dove chiunque può offrire oggetti (nuovi od usati), servizi, prestazioni professionali o artistiche, in cambio di altri beni o servizi o utilità.
Non è possibile acquistare dropis con la moneta corrente, i crediti possono essere accumulati solo in cambio di beni o servizi.
Sardex.net è un circuito di credito commerciale nato nel 2010 a Serramanna, nel Medio Campidano, per opera di un gruppo di giovani imprenditori, basato sull’utilizzo di una moneta complementare (il Sardex) allo scopo di fornire alle piccole e medie imprese uno strumento di pagamento diverso rispetto a quelli tradizionali. Il sistema Sardex consiste in una sorta di camera di compensazione di beni e servizi, all’interno della quale le imprese e i professionisti comprano i prodotti o i servizi di cui hanno bisogno e li ripagano mettendo a loro volta a disposizione degli altri operatori del circuito i propri prodotti o servizi. Unità di misura di questi scambi è il Sardex, la moneta virtuale (non convertibile) che vale un euro.
La compensazione fa si che i crediti e i debiti degli operatori che fanno parte del circuito non siano unilaterali (cioè rivolti alla singola impresa con cui hanno instaurato il rapporto giuridico) ma multilaterali.
Il risultato è che alla fine degli scambi reciproci si raggiunge un sostanziale equilibrio, con beni e servizi scambiati peraltro a prezzi  molto vantaggiosi; il circuito Sardex conta oltre 1200 aziende aderenti ed ha un volume d’affari di circa 1.500.000 euro mensili di transazioni effettuate.
Sardex che ha introdotto anche la possibilità del pagamento con moneta complementare di una parte dello stipendio dei lavoratori assunti nelle società iscritte (attualmente parecchi dipendenti vengono pagati per una
quota in Sardex).
La VisioTrade Spa (www.visiotrade.com.) è un’azienda italiana specializzata nel baratto fra imprese. Fondata a Collegno nel 2009, si è diffusa capillarmente in tutta Italia con oltre 26 filiali sul territorio nazionale e più di 3.000 aziende aderenti. VisioTrade Spa ha chiuso il 2012 con un volume di scambi commerciali in compensazione pari a 22 milioni di euro, puntando allo sfondamento della soglia dei 50 a fine 2013.
Si tratta di iniziative valide ed interessanti che è bene siano sostenute ed incoraggiate.


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One Response to Economia sociale e baratto. Alcune esperienze. Articolo di Sigismondo Panvini

  1. permute.it scrive:

    A tal proposito ci sembra utile suggerirvi il sito http://www.permute.it
    Un sito sulla permuta e baratto di beni, servizi e prestazioni lavorative.
    In questo periodo di crisi pensiamo che debba essere rivalutata l’economia che conta, fatta di scambi e collaborazioni tra le persone. Anche se non ci sono soldi per acquistare beni e servizi, è sempre possibile dare in cambio qualcosa che si possiede e non si utilizza, oppure il proprio tempo per fare dei lavoretti in cambio di altro.
    E’ questa l’idea di base che sta spingendo sempre più persone ad utilizzare il baratto.
    La permuta è una forma un po’ più completa: qualora i beni da scambiare non hanno lo stesso valore, si può sempre pensare di offrire una piccola differenza in denaro.

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